“Dell’usignolo io invidio la sorte, gli dèi di ali lo hanno fornito
e di un canto dolcissimo che copre ogni lamento,
mentre a me il fato ha riservato d’essere squartata
da una tremenda scure a doppio taglio…”
(Cassandra, Orestea)
Alla sfera animale, dell’incivile, del selvatico è ricondotto il talento di profetessa di Cassandra. Nell’Orestea il corifeo paragona il suo lamento incomprensibile al canto di un usignolo: dalla risposta della “giovane inascoltata” viene il titolo di questa performance-grido, dove la battaglia di Cassandra è rievocata dal corpo-voce di Stefania Tansini nei momenti che precedono la sua ingiusta uccisione come schiava/adultera e ξένη/straniera.