A BOLOGNA CATERINA MORIGI E MARIATERESA SARTORI

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Caterina Morigi, Cratere (dettaglio), Faenza, 2022, terra nera, lava, conchiglie © l'artista e Galleria Studio G7, Bologna.

 

Studio G7 prosegue a Bologna la stagione espositiva con la bipersonale di Caterina Morigi e Mariateresa Sartori, inaugurata lo scorso 29 aprile e visitabile fino al 10 settembre. 

Il progetto, a cura di Laura Lamonea, intende presentare le opere recenti delle artiste, in un dialogo aperto all’interno dello spazio della galleria.

Mariateresa Sartori, alla sua quarta mostra in galleria, propone un lavoro inedito legato all’aria e al soffio che si inserisce perfettamente nella ricerca dell’artista, da sempre incentrata sull’interazione tra arte e scienza. Partendo da un fenomeno invisibile, l’artista traccia su tela e carta il respiro, il soffio, che diventano parte integrante della materia e delle forme naturali rendendo così visibile un atto meccanico.

Caterina Morigi, alla sua prima mostra in galleria, presenta una nuova produzione nata dalla collaborazione con il Museo Zauli; attraverso l’uso della ceramica, l’artista indaga il significato della parola “cratere” realizzando sculture che rimandano al vaso greco dai manici a volute e alla cavità del vulcano, forme che sembrano riconoscibili ma i cui dettagli confondono. Proseguendo la ricerca sulle possibilità inesplorate della materia, l’artista sperimenta l’incontro tra argilla, forme naturali e lava vulcanica.

Il progetto espositivo si articola in più elementi, dimostrando come il gesto artistico di Morigi e Sartori si configuri come  un atto di riformulazione, capace di offrire una nuova narrazione sulle cose.

Mariateresa Sartori, Evidenza del soffio, 2022, aria, fusaggine argentata, pigmenti e colla su carta cotone, cm 30×30 © l’artista e Galleria Studio G7, Bologna

Caterina Morigi (Ravenna, 1991) indaga attraverso diversi media il processo di selezione che avviene tra il trattenere ed il lasciare andare. Seguendo i mutamenti della materia, l’artista pone l’attenzione sugli aspetti della stessa che risultano meno visibili. L’artista indaga la storia dell’arte e dell’architettura del passato e se ne appropria, nel presente, attraverso una ricerca che sovrappone organico e inorganico per sondare la relazione imprescindibile tra uomo e natura. L’artista espone in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero; si ricordano le mostre: Seuils Sensibles, 2015, Anaëlle Villard, Studio Om Sweet Om, Parigi, (FR); Genealogia di una materia, 2018, a cura di Chiara Algentino, Label201, Roma; That’s IT!, 2018, a cura di Lorenzo Balbi, MAMbo, Bologna; Ecophilia, 2021, a cura di Andrea Lerda, Museo Nazionale della Montagna, Torino. L’artista è vincitrice di diverse residenze d’artista tra cui: Impronte, 2021, Raccolta Lercaro, Bologna; residenza d’artista presso Casa Morra, 2019, Archivio d’arte contemporanea, Fondazione Morra, Istituto di Scienze delle Comunicazioni Visive, Napoli; residenza d’artista presso Real Bosco di Capodimonte, 2018, Video Sound Art, Napoli.

Mariateresa Sartori (Venezia, 1961) vive e lavora a Venezia. Ciò che preme all’artista è lo sforzo verso l’oggettività, non il suo raggiungimento, evidentemente inarrivabile. Ogni lavoro ha come punto di partenza il dato reale empiricamente rilevato. Il progetto conoscitivo approda ad esiti diversi che vanno dal video al disegno, dall’opera sonora alla fotografia stenopeica. L’artista espone in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero quali, tra gli altri, Fondazione Querini Stampalia, Venezia; MMOMA, Mosca; Museum of the Russian Academy of Fine Arts, San Pietroburgo; Punta della Dogana, Fondazione Pinault, Venezia; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; NGBK, Berlino; ICA, The show room, Londra; Hangar Bicocca, Milano; MACRO, Roma; Neue Galerie, Graz; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Folkwang Museum, Essen; Palazzo Fortuny, Venezia; Kunsthaus Pasquart, Biel; Museo di Mucsarnok, Budapest; Careof, Milano; LXV Biennale di Venezia. Tra le recenti esposizioni personali si ricordano: Il suono di Dante, 2021Istituto italiano di Cultura di Berlino, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, Electro Stanislawskij Theater, Mosca, Istituto italiano di Cultura di New York; Dire il tempo. Roman Opalka Mariateresa Sartori, Fondazione Querini Stampalia, a cura di Chiara Bertola 2019; Mondo, dimmi tutto. Esercizi di trascrizione, CAIRN Centre d’art, Digne- les-Bains, Francia, 2018.

Fino al 10 settembre 2022

Bologna, Galleria Studio G7, via Val D’Aposa 4A. Info & Orari: www.galleriastudiog7.it