Sicilia, 1862. Mentre sull’Italia soffiano i venti del nuovo Regno che si prepara a unificare la penisola, nei palazzi nobiliari l’aristocrazia decadente si prepara a fare i conti con il nuovo corso della storia. Nobili impettiti e nobildonne riccamente agghindate partecipano a balli e banchetti come quello per il fidanzamento del nipote del principe. Quanto accade intorno ai nobili, per loro sembra non esistere e comunque non essere in grado di mettere a rischio le vecchie abitudini.
Ma cosa succede nelle cucine del palazzo mentre ai piani alti si consuma l’ennesimo, opulento ricevimento? È presto detto: volano portate e padelle, i cuochi si azzuffano ma, soprattutto, si svelano amori impensabili, crudeli e meravigliosi, conditi dai santi e profani profumi tipici della cucina siciliana.