“Definire il Bello è facile: è ciò che fa disperare” scriveva Paul Valéry. In un’epoca in cui è difficile cogliere un ideale unico di Bellezza, Diego Dalla Palma racconta la sua personale idea di Bellezza che, come in Valéry, non può essere separata dall’idea di dolore. Diego ripercorre la storia imperfetta della sua vita, impervia e sorprendente, in sei quadri (le sei “stazioni” che conducono alla Bellezza: coraggio, diversità, dolore, consapevolezza, disciplina e destino) tenuti insieme dall’emozione del ricordo e da una drammaturgia musicale strettamente legata alle sue parole. È nell’imperfezione, nell’atipicità che si nasconde la vera bellezza.