Te la ritrovi sull’E45 e subito ti rievoca antiche cerimonie di collari, riti, frati, fratoni, nomidellarosa, esorcismi, cerimonie medioevalcrepuscolari. Poi, in realtà Sarsina è un paesino notevole, che merita una visita non solo per la Basilica di San Vicinio, ma perché, secoli fa, bello lo fu anche molto di più! Lo testimonia lo splendido, e ahimè troppo poco battuto, Museo Archeologico Nazionale. Da restare a bocca aperta! Una perla! Sotto una frana millenaria, ad inizio secolo, archeologi e sarsinesi che prestarono la forza lavoro dei loro buoi bianchi alla causa, scoprirono e portarono alla luce la necropoli dell’opulenta antica città romana. Di fronte al Museo, o quasi, in quella che fino al 1925 era l’unica via d’accesso alla piazza, tra le tante storiche locande e trattorie, c’è l’Antica Osteria.
Qui ci si mangia da più di 200 anni. Forse fu pure un stazione di posta per il cambio dei cavalli, come testimoniato dai tanti anelli ancora fissati in quella che fu una stalla e dall’enorme cantina con pozzo romano posti sotto il pavimento.
Dal 2011, Alessandro Rossi, sarsinese doc, di ritorno da una decennale esperienza gastronomica milanese, ha rimesso mano ai piatti di quando era bambino tra queste antiche pietre. «Qui in una zona davvero ristretta, e anche a Ciola, si sono sempre fatti i Coglioni di Polifemo. Sono dei grandi cappelletti di pasta all’uovo ripieni di ricotta, parmigiano, basilico, sale, pepe, uovo e noce moscata, conditi poi con burro e salvia. Ma cosa c’entrava Polifemo? Allora io li chiamo i Coglioni di Plauto! Che lui almeno è nato qui!». Buoni, come tutte le altre paste al mattarello. E come i fagioli coi porcini che Lorenza, la cuoca, prepara da un soffritto di carota, sedano e aglio triti in cui fa insaporire i borlotti lessati, con un niente di pomodoro e il rosmarino. A parte trifola i porcini a dadi con l’aglio e li mescola ai fagioli solo al momento di andare in tavola. Ottimi con il coniglio al lardo, il galletto, gli arrosti sugosi e le carne alla griglia.
Tra i dolci, tutti i classici, tra i quali un pregevole latte alla portoghese, inserito in carta col nome di «sguillon, come lo chiamava mio nonno – racconta Alessandro – perché è un budino morbido che ti scivola giù, ti sguilla, anche se non hai più i denti!», e se la ride il Rossi! Ride di gusto, con quel suo umorismo rude e piccante degno delle migliori commedie plautine!
Antica Osteria, Sarsina (FC), via Cesio Sabino 34. Info: 0547 94365