Lòm a Mêrz, festa della Romagna contadina

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Le disposizioni in materia di sicurezza emanate dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero della Salute fermano anche la programmazione dei Lòm a Mêrz della Torre di Oriolo che recuperano i festeggiamenti della Romagna contadina nella giornata di domenica 15 marzo.

I festeggiamenti iniziano fin dal mattino e sono in particolare dedicati a due grandi personalità della campagna romagnola: Tonino Guerra e Nino Tini. Il primo grande maestro di cui si festeggia il centenario della nascita, il secondo professore e poeta contadino che nei primi anni Novanta contribuì alla nascita dell’Associazione per la Torre di Oriolo. A quest’ultimo, scomparso nel 2018, è dedicato il cippo commemorativo collocato presso il parco della Torre dove verrà inaugurato alle ore 11.

Per pranzo, a partire dalle ore 12.30, verrà attivato un punto ristoro fornito di una ricca proposta di specialità della tradizione romagnola prodotte dalle aziende agricole di Oriolo, mentre nella vicina oasi del gusto i visitatori potranno trovare vini, succhi di frutta, confetture, farine di grani antichi, olio, formaggi e altri golosi prodotti. Le attività riprendono alle ore 14 con la passeggiata “Le erbe di Oriolo” a cura di Luciana Mazzotti e  i giochi popolari della tradizione romagnola. “Le erbe di Oriolo” è un percorso didattico lungo il Sentiero dell’Amore che insegna ai suoi partecipanti a riconoscere le erbe spontanee di stagione e i loro utilizzi nella vita di tutti i giorni.

Si continua alle ore 16 nella sala del camino, dove sarà ospite lo scrittore, regista e giornalista Gianfranco Angelucci, anche sceneggiatore del film di Fellini “Intervista” (1987), nonché autore del volume in uscita “Glossario felliniano”. Attraverso il racconto di aneddoti e l’utilizzo di materiale video, Gianfranco Angelicci racconterà Tonino Guerra nel cinema di Federico Fellini. Gli intrattenimenti musicali inizieranno invece alle ore 17.45 con Crès e i Sunshine Sons, band emergente romagnola che spazia tra folk, pop e reggae, la cui musica accompagnerà i presenti verso il momento clou della serata: l’accensione del grande falò propiziatorio. Insieme a rami secchi e resti delle potature, i falò brucia anche simbolicamente i freddi e le fatiche dell’inverno, mentre sarà invocato il tradizionale scongiuro propiziatorio per una primavera benevola per la campagna. Avranno inizio allora i canti e le danze attorno al fuoco, che termineranno alle ore 23.

Nel corso di tutta la giornata, per chi lo desidera è possibile visitare la Torre di Oriolo: al suo interno sarà possibile ammirare mostre e allestimenti tradizionali, tra cui le tele stampate romagnole di Pascucci e sarà presente Mario Gurioli della casa editrice Tempo al Libro (Faenza).

info: stradadellaromagna.it, italianelbicchiere.it