Da Niccolò Dell’Arca a Gaetano Previato: la Collezione Cavallini Sgarbi in mostra a Ferrara

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Nicolò Pisano, Sacra Famiglia, c. 1515

Centotrenta opere, tra dipinti e sculture, raccontano di una delle collezioni d’arte più importanti presenti sul territorio emiliano-romagnolo, quella che Vittorio Sgarbi assieme alla madre Caterina “Rina” Cavallini e il contributo di Giuseppe Sgarbi, ha raccolto in più di quarant’anni di ricerche. L’input, l’incontro con il collezionista e maestra perfetto Mario Lanfranchi che per primo mostra al giovane Vittorio ad abbandonare il dogma universitario che lo aveva indotto a “guardare le opere d’arte come beni spiritualmente universali, ma materialmente indisponibili”.

Elisabetta Sgarbi, per il tramite della propria Fondazione, ha voluto che questa mostra raccontasse, nel luogo più rappresentativo della città di Ferrara, non solo la storia di una straordinaria impresa culturale, ma anche quella di una famiglia ferrarese che all’arte ha dedicato tutte le proprie energie.

La mostra si apre con un capolavoro del Rinascimento italiano, il San Domenico in terracotta modellato nel 1474 da Niccolò dell’Arca e collocato in origine sopra la porta “della vestiaria” nel convento della chiesa di San Domenico a Bologna, dove tra il 1469 e il 1473 l’artista attese all’Arca del santo da cui deriva il suo pseudonimo. Il destino poi porterà Vittorio Sgarbi a incrociare un altro capolavoro di Niccolò dell’Arca, l’Aquila, modello per il San Giovanni evangelista della chiesa di San Giovanni in Monte, databile verso il 1478. Le due sculture di Niccolò apparvero in coincidenza con la scomparsa delle persone a lui più care: lo zio Bruno, nel 1984, la madre Rina, nel 2015.

Il focus sulla “scuola ferrarese” prosegue agli inizi del XVII secolo con le opere, tra gli altri, del Bastianino, di Gaspare Venturini, Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino, Carlo Bononi. Contestualmente si potranno ammirare riconosciuti capolavori della pittura italiana del Seicento, tra cui dipinti della Gentileschi, del Morazzone, di Guido Cagnacci e del Guercino. Si passa poi all’Ottocento, dove tra pittura e scultura troviamo opere di maestri come lo Hayez e Vincenzo Vela. La mostra è a cura di Pietro Di Natale ed è stata realizzata e promossa dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi, in collaborazione con la Fondazione Cavallini Sgarbi, il Comune di Ferrara e il patrocinio del Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo.

Fino al 2 settembre

Ferrara, Castello Estense, Largo Castello

Dal lunedì al venerdì 9.30-17.30. Sabato e domenica: 9.30-18.00 (chiusura biglietteria ore 16.45)

Info: castelloestense.it

(l.r.)