Lungo addio in versi, L’inatteso ha l’andamento di un melodramma: Liane parla al suo uomo scomparso, inghiottito dal fiume in una guerra indefinita. Le sue parole sono azione, corpo a corpo con la mancanza, ribellione alla scomparsa di un amore, resa alla forza del mondo e del tempo. La sua storia affiora in un gioco della memoria dove, quasi un fantasy, il viaggio è segnato da bottiglie colorate, lampade magiche dei ricordi. La musica in scena è la forma che contiene l’erompere di Liane ed è la sua Eco, il controcanto delle parole, la seconda voce. Il “luogo” de “L’inatteso”, è la soglia che divide il presente e il passato nella sospensione della memoria, una scena fatta di oggetti concreti e visionari, un regno di carta dove Liane è regina in un dramma barocco contemporaneo. Nel 2012 si avvia un dialogo artistico tra la scrittura del drammaturgo francese Fabrice Melquiot e l’attrice Anna Amadori, con l’allestimento, per la prima volta in Italia, de L’inatteso, nell’ambito di Focus Melquiot ideato e curato da Elena Di Gioia e realizzato nell’ambito di Face à Face – Parole di Francia per Scene d’Italia. Scrittura di grande suggestione, spazio del possibile e del sogno, grammatiche poetiche per il teatro di uno tra gli autori più interessanti della scena teatrale europea. Anna Amadori, interprete e regista, con la collaborazione importante del musicista Guido Sodo e realizzato per il Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Dopo lo spettacolo si terrà un incontro su Melquiot con Elena Di Gioia, ideatrice, curatrice e produttrice indipendente di progetti teatrali tra quali il focus Melquiot e il focus Jelinek. Elena Di Gioia, l’attrice Anna Amadori e la docente dell’Università di Bologna Marie-Line Zucchiatti, che ha tradotto il testo, hanno incontrato anche le classi di francese EsaBac dell’ITE Ginanni.
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4 marzo, ore 21 – Ravenna, Teatro Rasi, via di Roma 39 – info: 0544 36239, ravennateatro.com
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