Schegge di buon teatro. A Torino

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Michele Di Mauro, Confessione
Michele Di Mauro, Confessione
Michele Di Mauro, Confessione

 

Sette spettacoli in doppia replica sabato e domenica, da dicembre a maggio. Apre la stagione Michele Di Mauro con Confessione: un ex presidente parla al suo popolo dicendo tutto quello che non ha voluto, potuto, o saputo dire durante il suo mandato. L’ex presidente si rivolge al pubblico come se si stesse rivolgendo alla corte di un tribunale popolare che lo deve giudicare. Lo spettatore si sentirà quindi letteralmente chiamato in causa, invitato a svolgere il compito che ogni evento teatrale implicitamente o esplicitamente gli richiede: l’esercizio dello spirito critico. In questo senso il teatro torna a essere politico: teatro per la polis, la comunità. Accompagnano Di Mauro i suoni di  G.u.p. Alcaro – Premio Ubu 2014

Si prosegue con Illusioni di Big Action Money. Lo spettacolo fa parte di Cantiere Vyrypaev, un progetto di approfondimento sul drammaturgo russo Ivan Vyrypaev che la giovane compagnia italo-russa Big Action Money porta avanti dal 2013. Uno spettacolo da ascoltare e da immaginare, un gioco di scatole cinesi che coinvolge attivamente il pubblico in un match di scambi di personaggi, rimbalzi e ribaltamenti di punti di vista.

Si continua con Marta Cuscunà e la sua La semplicità ingannata (Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne – Seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili in Italia), liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine. La semplicità ingannata racconta le rivendicazioni delle donne nel ‘500, nel tentativo di ridare slancio a una rivoluzione di cui non sentiamo più il bisogno, e forse non per un caso fortuito, ma per una precisa strategia che, con modi diversi, ci schiaccia ancora sotto lo strapotere maschile.

A marzo è la volta di Beppe Casales con L’albero storto – una storia di trincea, spettacolo nominato per la migliore drammaturgia al Roma Fringe Festival 2015. L’albero storto racconta le vigliaccherie e le fragilità della trincea, un luogo di ricordo, di canti, di attesa, di spasmo, di battaglia.

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Ludwig/TeatroMa/CompagniadelleFurie, Harvest
Ludwig/TeatroMa/CompagniadelleFurie, Harvest

 

Lo spettacolo Harvest – quanto costa un uomo al chilo? di Ludwig/TeatroMa/CompagniadelleFurie parte da un testo scritto da Manjula Padmanabhan, autrice e illustratrice indiana che nel 1997 ha vinto il Premio Internazionale Onassis, ed è stato rappresentato in più parti del mondo. Racconta una tragedia sociale, il traffico di organi in India. Descrive le ingiustizie perpetrate dal primo mondo nei confronti dei paesi più poveri. E soprattutto parla di una donna, del suo riscatto e della sua dignità.

Il Premio Ubu 2014  Arianna Scommegna presenta Mater Strangoscias, ultimo dei tre monologhi scritti da Giovanni Testori negli ultimi giorni della sua vita. È un addio. Una preghiera. Un testamento. Un lascito di speranza. Tre lamenti funebri ispirati a tre figure femminil: Cleopatra, Erodiade e La Madonna. Mater strangosciàs è una donna del popolo, umile, semplice, pura.  La sua terra: la Valassina brianzola. Piange la perdita del figlio. Si rivolge a Lui. Gli chiede perchè gli uomini debbano patire così tanta sofferenza.

Chiude la stagione Tomato Soap di Manimoto’.  Lo spettacolo porta in scena il tema della violenza di genere raccontando la storia di un uomo e una donna che pensano di darsi amore e si danno morte.  Gianni e Gilda sono due pupazzi di gommapiuma a grandezza umana, marionnettes portés, manipolati a vista dagli attori. La storia dei pupazzi è anche il gioco della coppia di attori-manipolatori, che sotto gli occhi del pubblico scambiano le carte, invertendo i ruoli: è infatti l’attrice a fare l’uomo e l’attore a fare la donna.

Siate curiosi, andate a teatro.

dal 12 dicembre, ore 21 – Torino, Cubo Teatro, Via Pallavicino 35  – info: cuboteatro.it