Bosso, Lucchi, Mazzariello: lo strumento come una voce

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ph Riccardo Gallini - Comune di Rimini

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Portrait of a Trumpet è una composizione per tromba con il solo accompagnamento del pianoforte ed è stato composto da Sammy Nestico, storico arrangiatore della Count Basie Big Band. Nel corso degli anni questo pezzo è stato interpretato da vari trombettisti, sia di musica jazz che di musica classica, attraverso reinterpretazioni di vario genere e stile. È un pezzo dal tono caldo, ricco e potente ed è da sempre molto amato per la sua eleganza e la sua espressività. In particolare l’assolo è melodico, ogni frase è attentamente scolpita con un senso di fluidità che dà all’interprete spazio per esprimere sfumature emotive, dove passaggi morbidi e leggeri si alternano a momenti più brillanti e squillanti, creando contrasti dinamici. È uno di quei pezzi che all’ascolto sembrano apparentemente semplici, ma che nascondono delle grandi insidie. Il pezzo lascia sempre tutti senza fiato.

Questo è il titolo che è stato scelto per lo spettacolo che si è tenuto al Teatro Galli lo scorso 27 settembre nell’ambito della rassegna Percuotere la Mente, ideato da Andrea Lucchi, prima tromba dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e dal jazzista Fabrizio Bosso, con la partecipazione del pianista jazz Julian Oliver Mazzariello. Il concerto infatti, proprio a ricordare il celebre pezzo di Nestico, si propone come un’unica partitura musicale, che scompone le gerarchie fra generi per valorizzare in ugual modo e fare interagire tradizioni apparentemente lontane, come sempre accade fra la musica classica e il jazz.

 

ph Riccardo Gallini – Comune di Rimini

 

Fabrizio Bosso è noto per il suo stile inconfondibile, fatto di un mix tra improvvisazione creativa e precisione tecnica, delicatezza, eleganza e fragilità. Sul palco del teatro Galli ha portato la tromba come strumento narrativo, capace di raccontare storie e dipingere emozioni attraverso il jazz. La sua tromba ha riempito lo spazio del Teatro Galli con suoni potenti e delicati, dimostrando ancora una volta perché è considerato un vero e proprio virtuoso dello strumento.

Andrea Lucchi è uno dei trombettisti classici più rinomati in Italia, con un curriculum che comprende esibizioni nei principali teatri e sale da concerto del mondo. La sua tecnica impeccabile e la sua espressività mettono come sempre in luce la bellezza e la complessità della musica classica per tromba.

Julian Oliver Mazzariello è un pianista italo – britannico, noto per il suo stile versatile e il suo talento sia nel jazz che in altri generi musicali è stato l’elemento perfetto per dare forma ai diversi quadri che Bosso e Lucchi hanno voluto dipingere sul palco.

 

ph Riccardo Gallini – Comune di Rimini

 

Lo spettacolo è stata un’opera di recupero del passato, una fusione fra musica classica e musica jazz, perché la tromba è entrambe le cose, ma anche altro, ovviamente. Il pubblico ha potuto assistere a un dialogo musicale intenso e raffinato, dove virtuosismo tecnico e sensibilità artistica si sono intrecciati in una performance di altissimo livello.

Non è mancato l’omaggio iniziale a Federico Fellini con La Strada che ha fatto parte del primo quadro, a seguire il celebre tema musicale de Il Padrino, composto da Nino Rota eseguito con la tromba solista che mette in risalto la sua melodia malinconica e struggente. La tromba in questo caso è in grado di esprimere in modo particolarmente emotivo l’atmosfera nostalgica e drammatica del film aggiungendo un tocco di solennità all’interno pezzo. A seguire un estratto da C’era una volta in America uno dei pezzi più iconici della storia del cinema, composto da Morricone.

Al quadro relativo alle musiche per film è seguita un’improvvisazione jazz di Bosso che ha messo in luce le sue capacità indiscusse di abile sperimentatore.  Lucchi ci ha poi riportato nel ‘700 con un brano per tromba di Bach. Se da un lato quindi abbiamo assistito al virtuosismo jazzistico di Bosso, dall’altro lato siamo stati catapultati in un periodo lontano, ma senza tempo, in cui Lucchi ha saputo sfruttare la capacità della tromba di eseguire linee melodiche eleganti e agili, seppur mantenendo lo spirito barocco di Bach.

 

ph Riccardo Gallini – Comune di Rimini

 

A questi quadri si sono aggiunti altri pezzi come: The Nearness of Your e Estate di Bruno Martino. In particolare questo ultimo pezzo è stato eseguito con un approccio soffuso e lirico, grazie anche allo splendido accompagnamento degli strumentisti poliedrici di Rimini Classica che ha fatto da sfondo a tutta la serata; esempio anche di come un pezzo popolare possa diventare uno standard jazz senza perdere il suo cuore melodico.  Una nota particolare in riferimento agli arrangiamenti di questi ultimi quadri va a Anton Giulio Priolo.

Il Teatro Galli di Rimini è noto per la sua eccellente acustica, in particolare il restauro avvenuto prima del 2018, anno della riapertura, ha coinvolto tecnici acustici per integrare soluzioni moderne che migliorino l’esperienza sonora. Il teatro infatti conserva il suo fascino storico, ma le recenti innovazioni hanno incluso interventi strutturali per migliorare il controllo delle risonanze e il bilanciamento dei toni bassi e alti. La sua acustica è versatile e capace di adattarsi alle rappresentazioni più intime come nel caso di questo concerto.

Rimini con la sua tradizione di ospitare grandi eventi culturali, ha saputo ancora una volta essere una città in grado di apprezzare e valorizzare l’eccellenza musicale. Il concerto di Bosso e Lucchi è stato un evento speciale, capare di avvicinare due universi sonori apparentemente lontani e di regalare al pubblico un’esperienza unica e irripetibile.

 

ph Riccardo Gallini – Comune di Rimini

 

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