Apice: ritrovare la bellezza dell’unità

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Cemento Fresco è il nuovo singolo di Apice, cantautore spezzino, uscito il 12 gennaio per La Clinica Dischi. Brano che anticipa la pubblicazione del nuovo album Rumore Bianco.

Cemento fresco nasce da questo desiderio di sentirmi compreso in una collettività che forse non esiste o non esiste ancora, un po’ per consolarmi nelle sicurezze offerte dal vecchio adagio “mal comune, mezzo gaudio”, un po’ in risposta alla necessità storica di liberarci dal nostro isolamento individualistico.APICE

Ascoltando il singolo di Apice mi è subito venuta in mente una frase di Dino Buzzati:

Forse tutto è così, crediamo che attorno a noi ci siano creature simili a noi e invece c’è il gelo, pietre che parlano una lingua straniera, stiamo per salutare l’amico, ma il braccio ricade inerte, il sorriso si spegne, perché ci accorgiamo di essere completamente soli.

Il Deserto dei Tartari. Dino Buzzati

In effetti se ci guardiamo attorno, in questa società moderna l’uomo è sempre più solo, si preferisce rintanarsi in casa e sui social, evitando il contatto umano così da perdere completamente le emozioni vere e il senso di unione e collettività. Un testo profondo che parla di mancanze, di ferite, dove la moltitudine è qui tradotta in un coro di bambini. Un cantautorato sensibile, nato dalla necessità dello stesso autore di sentirsi compreso dall’ascoltatore. Personalmente comprendo perfettamente lo stato d’animo di Apice e di questa sua urgenza di tradurre in musica quel vuoto che ci circonda con la speranza di riuscire a trovare qualcuno con il quale condividere tutto questo e ricostruire e ritrovare la bellezza dell’unità.