CORRADO MALANGA: UOMINI, RELIGIONE E ALIENI

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Foto di Frabrizio Fabiani

Un giornalista decente, anche se racconta cose inusuali o impegnative, dovrebbe scrivere di ciò che un po’ conosce. Invece, alla conferenza di Corrado Malanga sul tema “Il fenomeno di abduzione”, la sottoscritta è andata da perfetta ignorante. Il bello è che non ho capito quasi niente! Però…

…però io c’ero e quindi, siccome è stata esperienza comunque molto interessante, ne farò un’orbita sentimentale piuttosto che culturale.

Incuriosisce il gran seguito che conta il relatore: solo in quel di Cesena, lo scorso 25 febbraio, c’erano ad ascoltarlo intorno alle 400 (quattrocento) presenze a pagnameto. Era il secondo di tre incontri davvero partecipati -sia live sia, in differita, sulla rete – che coprendo tutte le zone d’Italia, hanno approfondito il rapporto tra “Alieni e dei nella storia dell’uomo”. Un tour di successo partito da Thiene l’11 febbraio con “Il fenomeno delle apparizioni Mariane”, quindi la tappa romagnola, e l’ultimo incontro“Le piramidi e il rapporto con gli Déi”, sabato 11 a Catania. In quest’ultima, tra l’altro, è stato sconfessato Zahi Hawass, l’archeologo che asserì d’aver scoperto la mummia di Nefertiti: peccato che sia stato proprio Malanga, molto tempo prima ad approfondire, e a livello accademico, studi sui segreti dell’antico Egitto!

Riguardo al seguito, considerando quanto sono specialistici e tosti gli argomenti, in proporzione c’è da far invidia alle folle per Vasco Rossi. Giusta soddisfazione dell’organizzazione “In & Out/Link Yourself”, cui far riferimento per info e materiali (link@linkyourself.eu ), e del partner “Spazio Interiore”, che edita i tantissimi libri del relatore.

Può sorgere, è vero, il dubbio che si tratti di un pubblico un po’ particolare; eppure bastano pochi scambi di battute, qualche cenno di commento o considerare la luce degli sguardi per capire che chi segue non è persona indottrinata. Anzi è gente consapevole, ben informata, tutt’al più ‘semplicemente’ aperta a nuove conoscenze. C’è qualcuno che, per ascoltarlo in presenza, si muove da lontano perché il ricercatore ha comunicativa fluida e efficace, è disponibile, tanto distinto quanto privo di spocchia intellettuale.

Lo studioso ha curriculum scientifico e titoli accademici indiscutibili. Corrado Malanga (La Spezia, 1951) viene – si legge sul suo sito – dal dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’università di Pisa, dove ha insegnato per più di 35 anni. Si è in passato interessato, per oltre quarant’anni, di problematiche inerenti alle ricerche su oggetti volanti non identificati di matrice esogena al pianeta Terra. Di particolare importanza il suo lavoro legato ai rapimenti alieni (Abduction, appunto) che ha studiato mediante tecniche di Ipnosi Regressiva e Programmazione Neuro Linguistica (PNL), fornendo moderne chiavi di lettura dell’intera fenomenologia.

Attualmente le sue ricerche vertono sulla descrizione dell’Universo Olografico e Frattalico quale realtà virtuale, non locale e sul rapporto tra scienza, coscienza e consapevolezza di Sè.

Decisamente non sembrano tematiche da “fanatici integralisti”. Piuttosto, dentro un paio d’ore scarse, in ognuna delle tre comunicazioni – pur ascoltandone solo una qualsiasi – è possibile acquisire spunti di riflessione che disvelano le ipocrisie, gli inganni, i rischi del pensiero globalizzato. Ma soprattutto l’impressionante legame con l’aspetto religioso.

Il relatore, con competenza e prove oggettive, evidenzia quanto il fenomeno di abduzione sia interazione dell’Umanità con il dio tecnologico, e attraverso la strumentalizzazione dei mass-media, si voglia far credere che gli alieni ci vengono a salvare. E questi sarebbero “angeli contemporanei” che, per puntare all’immortalità, rapirebbero umani per impossessarsi della loro anima, se poi femmine per inseminarle perché incapaci di riprodursi.

Detta così sembra pura follia; eppure le testimonianze di ipnosi regressiva sono reali. Come reali sono i fanatismi delle infinite sétte para-religiose, che Malanga sbugiarda una per una, opportunamente senza pietà, rivelando quanti interessi, sostenuti da insospettabili complicità, vi siano dietro. Vengono alla mente, a questo punto, assurde usanze feroci tutt’ora praticate e spacciate per ‘tradizioni’: sanguinolenti riti penitenziali come sacrifici di animali, imposizione del cilicio, autoflagellazioni, la processione dei “Vattenti” o la corsa dei tori a Pamplona e tanto altro, vedere per credere ed inorridire.

“C’è una vasta gamma di persone – commenta lo studioso – che confondono l’aspetto tecnologico con quello religioso. Sono quelli che credono che gli alieni sono dèi (…) ma tutte le rivelazioni fatte hanno un unico filone, che dipende dalla mancanza culturale – e siamo al punto dolente- Il rapporto con qualsiasi deità è malato, determinato dal fatto che non ci ricordiamo chi siamo.

Gli alieni sono la rappresentazione di quella parte di noi stessi che non comprendiamo – spiega Malanga – Come può essere che il Dio dei Cattolici, tutto perfetto, abbia creato l’Uomo, qualcosa di imperfetto? Se ci si presta a questo ‘gioco’, non se ne esce più”.

Impossibile riassumere, ovviamente, tale sterminato argomentare. Da rivedere, e più volte, la registrazione delle conferenze di quest’ultimo e dei precedenti cicli. Se ne trae la sensazione d’essere sì “ignoranti” su temi/su realtà in cui comunque siamo immersi, ma sapere di non sapere cercando almeno di farsi delle domande, forse, ci renderà cittadini dell’universo meno manipolabili.