Roberto Andò, regista attento e sensibile, dirige e trasporta la macchina da presa direttamente in Sicilia, nel settembre del 1920.
Luigi Pirandello (interpretato da Toni Servillo), si trova a Girgenti, la terra che gli ha donato i natali, per un breve soggiorno.
Il motivo?
L’omaggio, al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, per l’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga.
S’imbatte però in un imprevisto, la morte dell’amata balia Maria Stella (Aurora Quattrocchi), sempre vestita di nero (come la Servetta Fantasia, che troviamo nella Prefazione della terza edizione de Sei personaggi in cerca d’autore del 1925).
Questo drammatico evento lo porterà a incontrare due singolari becchini, nonché figure di teatranti, Onofrio Principato e Sebastiano Vella (Nofrio – Salvo Ficarra – e Bastiano – Valentino Picone) dilettanti “professionisti” (come si definiscono) alle prese con un nuovo spettacolo insieme agli attori della loro filodrammatica.
Un banale disguido ritarda il funerale della balia e costringe lo scrittore ad attendere che l’incidente si risolva nella sua casa nella valle del Caos.
Ossessionato da un’idea strana e ancora indefinita, la creazione di una nuova commedia, Pirandello trascorre lì ore inquiete e febbrili durante le quali si susseguono visioni spettrali, ricordi, malinconiche apparizioni.
Ritornato a Girgenti dopo l’incontro con Verga, sempre più incuriosito dal fascino singolare dei due becchini, Pirandello ne spia le prove e assiste alla prima della loro nuova farsa: La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu.
Pirandello spia ogni minima parola, ogni minimo gesto di quella comunità dolente e ne sembra insieme divertito e turbato.
Lo spettatore viaggia con la troupe fino a Roma, 9 maggio 1921, una data memorabile, che cambierà per sempre il concetto di Teatro, non solo per l’innovazione (la rottura della quarta parete e si tramuta in altro–da–sé) e l’introspezione psicologica con la messa in dubbio di certe acquisizioni, ma soprattutto perché apre nuove vie allo stesso teatro, continuamente mortificato dalla rappresentazione falsificata della realtà, rompendo così uno schema secolare.
Al Teatro Valle si è raccolto il pubblico delle grandi occasioni per la prima dei Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.
In platea, ci sono anche Nofrio e Bastiano, ospiti dell’autore.
La recita inizia e i due assistono sorpresi e rapiti, come d’altronde anche gli altri spettatori, al susseguirsi di situazioni paradossali proposte dal commediografo nella sua commedia, sino a un finale imprevedibile.
Andò dichiara che questo film nasce dall’intesa elettiva con Ficarra e Picone, due straordinari interpreti della comicità e dell’anima siciliana.
In questa fantasia intorno a Pirandello, la Sicilia diviene il grembo fecondo dell’immaginazione e del sogno, un luogo in cui il teatro e la vita confluiscono in un unico flusso che scorre indistinto.
La sceneggiatura è firmata da Roberto Andò, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti.
Un cast davvero d’eccezione: Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Renato Carpentieri, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Filippo Luna, Galatea Ranzi, Fausto Russo Alesi, Giulia Andò, Rosario Lisma, Tiziana Lodato, Paolo Briguglia, Giordana Faggiano e Tuccio Musumeci.
L’uscita al cinema de La stranezza è prevista oggi, 27 ottobre 2022, dopo l’anteprima nella sezione Grand Public alla Festa del cinema di Roma.
Un film da non perdere assolutamente!