Sciusten Feste n.1965 è il tredicesimo album di Vinicio Capossela, uscito lo scorso 25 ottobre, un vero e proprio “disco delle feste” e noi non potevamo mancare assolutamente alla prima data del suo tour “Conciati per le feste” al Teatro Verdi di Cesena il 2 novembre, organizzato dall’Associazione Culturale RetroPop.
Arriviamo al Teatro verso le 21, già stracolmo di persone, tutti riuniti per l’inizio di questa grandiosa festa. Il concerto inizia alle 22, con un Capossela e i suoi musicisti agghindati ad hoc per le feste dove maschere, travestimenti e coriandoli hanno creato quell’atmosfera tipica delle festività, dando vita non ad un semplice concerto e neppure ad uno spettacolo, ma ad un appuntamento imperdibile, un luogo dove ritrovarsi per abbracciarsi, come in una grande famiglia.
I giorni di festa oggi sono quei giorni dell’anno dove per forza di cose vige l’imperativo del devi fare qualcosa e divertirti, giorni dove il consumismo annienta del tutto ciò che rimane del vero significato delle feste. Al di là dei giorni segnati sul calendario, quello che ci vuole trasmettere Capossela è che le feste vanno difese, dalla mercificazione e da tutto quello che gli gira intorno, in tedesco schützen significa apunto anche difendere.
Fare festa è ritrovarsi ad un concerto come questo, abbracciare le persone amate, vedersi con un vecchio amico, vedere l’alba sorgere e tantissime altre cose che oggi vengono date per scontate. In mezzo a tutto questo c’è anche la malinconia che viaggia attraverso i nostri ricordi legati alla tradizione delle feste e credo che ognuno di noi sappia di cosa sto parlando.
Rivisitazioni di canzoni natalizie come Campanelle (Jingle bells), Bianco Natale (White Christmas), Santa Claus is coming to town (Santa Claus è arrivato in città) anticipano l’atmosfera natalizia e non mancano pezzi come Voodoo mambo, Il friscaletto (Eh compari) e Agita (Aggita) che fanno scatenare tutto il pubblico del Verdi.
Sicuramente uno dei momenti più intensi della serata è l’omaggio a Tom Waits con Charlie (cover di Christmas card from a hooker in Minneapolis) , la storia di una prostituta incinta che scrive una lettera di Natale a Charlie e gli racconta come vanno le cose, e qui Capossela è riuscito a mantenere tutto il pathos emotivo della stessa canzone originale.
Fra sacro e profano, Capossela è riusciuto anche questa volta a mettere in piedi uno show pazzesco, mago del travestimento, epico in San Nicola da Bari dove il cantautore parlando in barese lancia un messaggio molto forte, “cosa festeggiamo la natività, se in questo momento c’è una strage di innocenti in Palestina?”, e qui fra sorrisi per il suo travestimento in contrasto con le sue parole, siamo disarmati. Colpiti ed affondati.
Disarmiamo allora tutte le guerre e tutto l’odio e la violenza nel mondo e lasciamo entrare la luce in questa terra, e come ha detto Capossela: “Attenti a cosa desiderate che capace che succede”, parole degne di questa chiusura.