In carrozza! Torna il Treno delle Storie tra Ferrara e Reggio Emilia

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Viaggiare non è solo il raggiungimento di una meta, ma anche ciò che accade lungo il percorso. Una massima banale e scontata, penserà il lettore, ma particolarmente pertinente per raccontare Il Treno delle storie, un progetto di Officina Teatrale A_ctuar che porta l’arte teatrale dentro le carrozze dei treni per accompagnare i passeggeri-spettatori alla riscoperta della memoria storica e popolare locale.

«Ci si trova in stazione – racconta Sara Draghi, co-fondatrice con Massimo Festi di A_ctuar – e si sale su un normale mezzo di linea. I passeggeri potranno scendere in alcuni casi alla tappa intermedia e in altri alla stazione di destinazione per assistere a degli spettacoli, accompagnati da speciali narratori. Quest’anno sono stati coinvolti sia attori professionisti sia alcuni ragazzi e ragazze di varie età, per raccontare le storie del territorio che il treno attraversa».

Con l’obiettivo di promuovere la cultura delle periferie e favorire il turismo lento, l’iniziativa è stata inaugurata nel 2023  e ora torna il 12 ottobre sulla tratta Guastalla / Reggio Emilia; e il 26 ottobre fra Ferrara e Fiscaglia, lungo i suoi binari “originari”.

«L’intuizione è scaturita dalla linea ferroviaria Ferrara-Fiscaglia, che attraversa la nostra città immobilizzandola. Dopo l’attesa al passaggio a livello, si vede passare questo trenino sempre mezzo vuoto. È però una tratta che un tempo è stata molto frequentata, specie quando i comuni erano molto popolosi: ora molti hanno lasciato la periferia, altri preferiscono l’auto, i visitatori si fermano nei centri. Ci siamo allora chiesti se questo treno, da vuoto, potesse invece ritornare a essere un luogo di incontro e scambio, un ricettacolo di storie e di avvenimenti».

E così le carrozze si popolano di saltimbanchi, musici e strambi personaggi provenienti dal mondo delle antiche fiere e dell’universo freaks, nel tentativo di portare gli spettatori in una sorta di viaggio spazio-temporale, magico e stravagante. «Il fil rouge – prosegue Sara –  è un’immersione nella  storia del Novecento, attraverso racconti, leggende e aneddoti, ma anche testimonianze e memorie sulla guerra e sul lavoro, che descrivono e riportano ciò che erano un tempo i territori che attraversiamo».

La forma spettacolare, tra giocoleria, teatro di strada, narrazione e circo, riesce a coinvolgere un pubblico trasversale, appartenente a diverse generazioni, grazie alla meraviglia suscitata dalle scene e alla sorpresa generata dalle stramberie dei personaggi. «Crediamo che uno spettacolo in movimento – conclude Sara – riaccenda il valore del teatro come esperienza attiva e partecipativa. Ci interessa molto far partecipare gli abitati delle città, per fare in modo che chi riceve cultura non sia soggetto passivo, ma motore stesso di questa cultura».

Per ulteriori informazioni: https://www.officinateatraleactuar.it/post/il-treno-delle-storie

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