Ritorna la Marecchia Sailing Cup. Dialogo con Silvano Migani

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Il 3 agosto 2024 Rimini attende con trepidazione il passaggio di una flotta navale importante.

Sembra di descrivere la scena del transatlantico del film Amarcord, ma, anche se non si tratta di questo, le premesse ci sono tutte per aspettarsi uno spettacolo felliniano.

Partendo dalla baia di San Giuliano, infatti, una trentina di imbarcazioni correranno per arrivare prime alla foce del fiume Marecchia, attraccando al lido di Rivabella.

Ma non saranno imbarcazioni normali.

La Marecchia Sailing Cup, questo il nome dell’evento organizzato da Associazione ZamZam, permette di partecipare alla gara solo con barche fai-da-te, realizzate esclusivamente con materiali di recupero.

Una parata pirata, goliardica e festosa, che vedrà sfilare imbarcazioni di ogni tipo fuorché convenzionali.

Per l’occasione abbiamo fatto qualche domanda a Silvano Migani, uno degli organizzatori.

 

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Silvano, come è nata la Marecchia Sailing Cup? 

Nel 2015, in una noiosa estate riminese, io altri 5 ragazzi abbiamo deciso di provare a scendere lungo il fiume Marecchia, dal ponte dello Scout fino al mare, con 3 imbarcazioni costruite da noi. Per realizzarle abbiamo utilizzato materiali di recupero, che abbiamo trovato in giro. Quando siamo arrivati alla foce del fiume un sacco di gente ci ha visto ed è rimasta colpita. Così ci hanno chiesto di rifarlo e da lì è nato l’evento vero e proprio.

Abbiamo fatto cinque edizioni, fino al 2019, dopodiché siamo rimasti fermi a causa del covid e quest’anno finalmente siamo pronti a ripartire. Si può dire che questo è l’anno di nascita di una nuova regata, la Marecchia Sailing Cup 2.0.

Quanto è importante l’animo green di questa Sailing Cup? 

Sin dall’inizio l’unica regola che ci eravamo dati era quella di usare materiali non convenzionali, recuperati, riciclati. L’idea era quella di dare nuova vita a materiali di scarto, con goliardia, spirito di avventura e capacità di innovare.

Questa regola è rimasta tuttora la prima e più importante della Marecchia Sailing Cup, e secondo me è bello mettersi in gioco per costruire, tirare fuori la propria creatività e dare vita a qualcosa che prima non c’era. È una delle cose che fanno stare bene l’essere umano.

Ora io, quando mi imbatto in qualche rifiuto abbandonato agli angoli delle strade, ci vedo già dei pezzi di qualche nuova imbarcazione. Ho acquisito una nuova prospettiva.

Quali sono le altre regole della gara? 

Ci sono regole più serie, come quelle sull’utilizzo del materiale, che deve essere di recupero e non può prevedere materiali già di per sé adibiti alla navigazione o al galleggiamento. Ovviamente non si possono utilizzare materiali in grado di disperdere inquinanti in acqua e quello che resta delle barche verrà smaltito correttamente al termine della gara.

Poi ci sono regole più goliardiche. Ad esempio è obbligatorio che su ciascuna barca il numero di componenti dell’equipaggio sia un numero primo. Valgono, però, anche membri della ciurma non umani, basta che siano esseri viventi. Nel corso degli anni abbiamo visto salpare barche con a bordo piante o bocce con i pesci.

Questa è sicuramente una regola in grado di cambiare prospettiva, verso una visione meno antropocentrica, oggi più che mai utile. Ma è anche utile per tirare fuori dai partecipanti soluzioni creative e originali. Nel corso degli anni quali sono state le imbarcazioni più particolari?

Ce ne sono state tante. Mi ricordo una barca a forma di Delorean, l’auto di Ritorno al futuro, oppure un’imbarcazione a tema mucca che si chiamava Arca Vacca. C’è stato anche chi ha voluto affrontare il tema del riscaldamento globale e ha costruito una barca-iceberg.

Ogni anno per noi è una sorpresa scoprire quello che ci hanno preparato i partecipanti.

Quali sono i premi e le categorie in cui primeggiare?

Ci sono tre premi. Quello per la prima barca che taglia il traguardo, che consiste in un premio offerto dal ristorante Rossopomodoro, quello della giuria per la barca più “sburona”, cioè che si distingue di più per l’impatto visivo e l’originalità, e infine quello assegnato da Legambiente, che è nostro partner, all’equipaggio più attento al discorso sulla sostenibilità.

Per concludere questa chiacchierata, ti chiedo se hai un consiglio per i partecipanti che si sfideranno quest’anno.

Il mio consiglio è quello di mettersi in gioco il più possibile e di partecipare con lo spirito giusto, nell’ottica di divertirsi. La Marecchia Sailing Cup offre proprio questo: uno svago diverso dalle solite forme di intrattenimento della riviera romagnola, che aiuta ad acquisire nuove consapevolezze e a sviluppare le proprie potenzialità.

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Ricordiamo che è ancora possibile iscriversi alla Marecchia Sailing Cup entro l’1 agosto e che l’organizzazione mette a disposizione a partire dal 31 luglio un’area attrezzata a 600 metri dal lido San Giuliano, dove tutti i partecipanti potranno trovare lo spazio e i materiali per lavorare alla loro imbarcazione.

Per tutti gli altri l’appuntamento è il 3 agosto alle 15.00 alla spiaggia libera di San Giuliano (RN), con partenza delle barche alle 18.30. Al termine della gara, alle 19.45 sarà servita a tutti una cena gratuita a base di cozze e vino e seguirà un momento di festa con dj set.

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