Sono le voci dal Medioriente, con le loro testimonianze e storie di scoperte, lotte per la libertà e i diritti, quelle che accompagneranno la seconda edizione di Cortocircuiti oltre il confine che si terrà a San Mauro Pascoli a Villa Torlonia dal 6 al 27 marzo. Prospettive dal Medioriente è il titolo di questa edizione della rassegna promossa dal Comune di San Mauro Pascoli, con l’organizzazione affidata a Rapsodia, che intende volgere uno sguardo ai mondi apparentemente lontani ma che in realtà dialogano in maniera costante con la nostra quotidianità.
Dopo la prima seguitissima edizione, la rassegna inizia quest’anno con un ospite molto importante. Il 6 marzo 2024 a San Mauro Pascoli arriverà Patrick Zaki che ci porterà dentro alla sua storia, nei meandri più oscuri, nell’assurdità della vicenda vissuta, come ha già fatto nel libro uscito per la Nave di Teseo dal titolo Sogni e illusioni di libertà. A dialogare con lui, oltre a Emiliano Visconti, ci sarà Gianluca Costantini, che alla storia di Zaki ha dedicato una grafic novel, anzi, di più: ha regalato a tutti noi un disegno che da subito è diventato la forza propulsiva per la campagna in favore della sua liberazione. Un cortocircuito molto particolare, quindi, quello tra Costantini, che raccontò la sua storia quando Zaki non poteva raccontarla, e Zaki stesso che, ora, finalmente, con le sue stesse parole a quella storia può dare voce e corpo.
Il filo rosso della graphic novel ci porterà poi, il 13 marzo, a incontrare Manuele Fior, uno dei più importanti autori di fumetto contemporaneo, che nel suo ultimo lavoro, Hypericon, si addentra in un altro Egitto, quello antico, in un incrocio del tutto originale; in una storia che avviene nella Berlino degli anni 90 alternata alla storia di Howard Carter che, nello scetticismo generale, nel 1922 porta alla luce la tomba di Tutankhamen avvolta nell’oscurità da oltre tremila anni. Cos’hanno queste due storie in comune? Cosa lega due luoghi così distanti nello spazio e nel tempo? Lo scopriremo parlandone con l’autore nella bellissima Sala degli Archi a Villa Torlonia.
A chiudere questa edizione, seguendo le prospettive dal Medioriente, ci sposteremo in altri luoghi, luoghi che stanno segnando il nostro immaginario collettivo: insieme a Farian Sabahi, il 27 marzo, andremo in quella Teheran infiammata da una ribellione che dilagò per tutto l’occidente con un simbolo molto chiaro: forbici e ciocche tagliate. Solo Farian Sabahi, ricercatrice senior in Storia contemporanea presso l’Università dell’Insubria, può parlarci della condizione delle donne in Iran. Noi donne di Teheran è un racconto – in prima persona femminile – su cosa vuol dire essere bambine, ragazze, donne in un paese complesso e affascinante, pieno di potenzialità e contraddizioni. Vuol dire anche guardare questa storia dalla prospettiva di chi la agisce, ragionando, come fa l’autrice e fine volume, in dialogo con il premio Nobel per la pace 2003 Shirin Ebadi, su cosa voglia dire per queste donne “Cambiare il sistema senza stravolgere il nostro credo di musulmani”.
Quando si va “oltre il confine” dobbiamo dismettere tutte le nostre certezze per essere certi di poter comprendere quello che è accaduto, che accade e che accadrà.
Coordina e gestisce gli incontri: Emiliano Visconti dell’Associazione Rapsodia.
Tutti gli incontri si svolgono all’interno del complesso di Villa Torlonia-Parco Poesia Pascoli, il primo incontro presso il teatro, gli altri alla sala degli archi. Gli incontri sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
È consigliata la prenotazione. Per info 333 2638850 | biblioteca@comune.