Adelaide Cioni Drawings for Myself

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Adelaide Cioni, Drawings for Myself, 2024, installation view Courtesy P420, Bologna Photo credit Carlo Favero

Dal 01 Febbraio al 23 marzo, P420 presenta Drawings for Myself, la seconda mostra personale in galleria dell’artista Adelaide Cioni (Bologna, 1976, vive e lavora tra Spoleto e Londra).

La mostra, che si sviluppa nelle due sale della galleria, presenta lavori inediti attraverso i quali l’artista bolognese ci accoglie e ci invita in un ambiente immersivo. Filo conduttore è una riflessione sull’approssimazione sia in senso fisico che concettuale. L’approssimarsi fisico – all’opera, a una persona, a un luogo – è un avvicinamento all’oggetto e alla sua comprensione, ma al tempo stesso il concetto di approssimazione rifugge la possibilità stessa della compiutezza, della perfezione. Scrive a questo proposito Andrea Cortellessa nel testo critico: “Da sempre Adelaide Cioni – prima traducendo testi letterari, poi ‘traducendo’ il mondo dei fenomeni in quello dei segni – riflette sull’approssimazione come elemento chiave del nostro essere nel linguaggio […] ‘Astrarre’ allora ci dà l’illusione di essere meno imprecisi”. 

Nella prima sala svariate opere di forma, dimensione e tecniche diverse si confrontano con il tema del mare, dipanandosi lungo una linea continua che abbraccia l’ambiente. Soggetto sfuggente per eccellenza, i pittori non hanno mai smesso di provare a ritrarre il mare. In correlazione con il discorso visivo sviluppato dalle opere pittoriche, è presente un lavoro sonoro: Cioni legge il racconto “Pip alla deriva” di Rick Moody, da lei stessa tradotto nel 2004 per minimumfax. È la storia di Pip, personaggio di Moby Dick, il mozzo che cade a mare e viene lasciato in acqua per ore prima che il resto dell’equipaggio lo vada a ripescare. Quando lo tirano su, Pip ha perso il senno, l’orientamento, il senso del tempo, in un certo senso si è liquefatto ed è diventato lui stesso mare.

Ed è proprio Pip che ci accompagna nella seconda sala, dove Cioni realizza un’installazione site-specific composta da un grande telo in tessuto dipinto che avvolge completamente lo spazio. Si conferma qui un modo di lavorare con lo spazio che è trasformativo e immersivo, con cui l’artista  aveva già iniziato a cimentarsi nella sua mostra personale a Mimosa House, Londra. È in questo spazio totalmente modificato che alle nuove forme selvagge e quasi mostruose dei fiori, si alternano oggetti quotidiani e lavori legati all’attuale ricerca dell’artista sulla ricorrenza dei motivi decorativi astratti, e sulla loro modulazione e propagazione nello spazio. Sono lavori che ampliano e portano il concetto di pittura al di fuori del suo canone classico.

Scrive Cioni: “Drawings for myself è il tentativo di creare un ambiente a tenuta stagna dove non entrino le pressioni del mondo esterno, una stanza che mi porto in giro e quando voglio ci entro dentro. Sono pensieri e domande che mi vado ponendo da un po’ di tempo a questa parte, immagini che ho voluto mettere fuori per poterle guardare e interrogare. Tra queste ci sono il mare, la traduzione, la voce, gli oggetti, il corpo, la geometria, lo spazio. È tutto abbastanza astratto. Ma tutto ha una forma fisica. Drawings for myself ha molto a che fare con il perdere tempo, con il non essere produttivi ma speculativi, con il piacere del pieno e della fisicità delle cose, ma anche con l’angoscia di non capire come si disegna il mare. O meglio di capire che è del tutto impossibile farlo, e che tutti quelli che ci hanno provato, anche i grandi maestri, anche Monet, anche Matisse, hanno solo abbozzato un’idea di mare, e nessuno è riuscito a ritrarlo davvero. Ho pensato quindi che il mare è quella cosa che puoi solo approssimare, come si può solo approssimare ciò che si vorrebbe dire”.

Fino al 23 marzo 2024

Bologna, Galleria P420, via Via Azzo Gardino, 9. Info & Orari: www.p420.it