Visto da noi: Foglie al vento di Aki Kaurismäki

1
304

.

Quest’ultimo lavoro del regista finlandese, uscito il 21 dicembre anche in Italia dopo la presentazione a Cannes in cui ha meritato il “Premio della Giuria”, sembra un film, se mi è consentita una traslazione di sintassi tra linguaggi espressivi diversi, strutturato per aforismi, ove cioè alla programmatica fissità della mimica recitativa e di scenario, quasi che ogni immagine fosse il frammento di un mosaico o la figura di un fumetto, anzi meglio la tessera di un puzzle il cui significato va man mano componendosi nell’andare della narrazione, si accompagnano frasi brevi e icastiche che non spiegano ma vogliono diversamente illuminare.

Ne consegue, se vogliamo paradossalmente, la capacità singolare di agganciare la realtà nella sua essenzialità, una capacità che sembra ormai essersi persa nella paranoica stereofonia di notizie, spiegazioni e affermazioni in cui al contrario la parola sovrapponendosi in continuazione si trasforma nel suo vuoto, come direbbe Samuel Beckett, nell’assordante boato di un potere che ci vuole ‘ignoranti’, in ogni angolatura che tale parola assume, ovvero etimologicamente ‘idioti’ ma soprattutto ‘aridi’.

 

 

Così con Foglie al vento (titolo più efficace dell’originale Foglie Morte) Aki Kaurismäki parte da una moderna condizione sociale, quella degli ultimi che la globalizzazione ha messo al margine nel cuore stesso, tumultuoso e “di tenebra”, del capitalismo moderno, o quella degli sfruttati (con i loro sfruttatori su mandato di altri) e di coloro che non hanno praticamente niente mentre i fuochi del consumismo bruciano i ponti alle loro spalle insieme con gli ascensori di ogni possibile riscatto.

Ma, insieme, ci mostra che proprio in questi protagonisti sopravvive nonostante tutto una ‘ricchezza’ che gli altri, coloro che sono al di là del ponte, hanno già o forse stanno definitivamente perdendo, quella del sentimento, ultimo e irriducibile fondale oceanico in cui affondare l’àncora dell’Umanità e della nostra umanità.

Una storia fatta di silenzi e di sguardi, una storia in fondo senza storia, una narrazione, come detto, circondata di poche parole quasi che le parole fossero state sequestrate dalla vita, ma questo non è, a mio avviso, quello che si definisce un film di ‘atmosfere’, piuttosto è un film in cui lo sguardo meta-cinematografico sul melodramma da Douglas Sirk a Rainer Werner Fassbinder passando per Jean-Luc Godard e la Nouvelle Vague, punteggiato dalle innumerevoli citazioni visive fatte soprattutto di storiche affiche, riesce ad evitare ogni retorica recuperando quell’empatia dello sguardo che fa ed è il cinema migliore.

 

 

Un uomo e una donna incrociano i loro reciproci “sentieri interrotti” che sembravano impantanati in abbandoni, fallimenti ripetuti, alcolismo, e incrociandoli reciprocamente li completano avviandosi in un evidentemente chapliniano finale verso l’Orizzonte, un orizzonte che non sappiamo (e che forse neppure loro sanno) ma che finalmente, nella tenue luce di un sentimento inatteso che li lega così come sono senza cambiarli, ‘accade’.

Straordinaria la recitazione dei due protagonisti, ma anche dei due comprimari e di tutte le figure che compongono un universo in qualche modo estraneo e tra fiaba e sogno (“c’era una volta in un luogo lontano, lontano”) epperò così vicino ed intimo da sembrare esserci appartenuto e ancora appartenerci.

La fotografia tra ombrose oscurità polari e luminosità pastello da iconografica figuratività nordeuropea, asseconda con la sua qualità la piena fruizione, in significatività narrativa ed in percezione estetica, del senso complessivo del film.

Un lavoro dalle spiccate qualità drammaturgiche, interessante ed intelligente che parla di qualcosa che ormai spesso ci sfugge tra le pieghe di una società incattivita e i poco accessibili golfi della nostra mente e del nostro cuore.

Certamente una delle uscite più segnalabili di questo Natale, ma non solo.

 ,

FOGLIE AL VENTO. Regia: Aki Kaurismäki. Attori:Alma Pöysti, Jussi Vatanen, Alina Tomnikov, Sakari Kuosmanen, Janne Hyytiäinen, Martti Suosalo, Maria Heiskanen, Nuppu Koivu, Matti Onnismaa, Alma. Paese: Finlandia, Germania, Durata: 81 min.  Distribuzione: Lucky Red in collaborazione con BIM distribuzioni, Sceneggiatura: Aki Kaurismäki, Fotografia: Timo Salminen. Montaggio:   Samu Heikkilä  Produzione:Sputnik, Oy Bufo Ab.

.

1 COMMENT

  1. Interessantissimo,complimenti per la Sua esaustiva interperazione e grazie di tenermi sempre al corrente del meglio….visto tutta la spazzatura che circola sopratutto nei periodi santificati(vedi Natale).Buon Anno Roberto

Comments are closed.