LONGIANO LE SPLENDIDE ACQUEFORTI DI EDO JANICH IN MOSTRA ALLA FONDAZIONE BALESTRA

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Per la prima volta a Longiano la mostra di 30 acqueforti dell’artista Edo Janich e il suo Presepe d’amore.

Una mostra curata da Flaminio Balestra e da Giuseppe Appella che sarà inaugurata venerdì 8 dicembre alle ore 17.00 alla presenza dell’artista e che sarà visitabile per tutta la durata della manifestazione Longiano dei presepi regalando  come sempre uno sguardo contemporaneo e fuori dal coro la visita sarà poi momento di approfondimento sull’arte del 900.

Personaggio eclettico, è in attività da oltre 50 anni, tra viaggi e spostamenti continui. Appassionato inizialmente di scultura, ha frequentato lo studio di Giulio Ciniglia per poi dedicarsi all’incisione, dopo aver conosciuto le opere di Rembrandt. Nella sua carriera, ha realizzato circa 150 lastre all’acquaforte raccolte per lo più in cartelle realizzate per i principali editori d’arte italiani.

Le opere prodotte da Edo Janich raccontano di città, ponti, palazzi, stelle e sogni, giocattoli e persone, in particolare la sua donna: sono spesso interpretazioni immaginifiche e divinizzate, sostenute da una spiccata padronanza tecnica. Le sue immagini offrono una nuova visione delle cose, che si compongono nell’universo grazie alla luce. L’artista ha la capacità di mescolare colta poesia ed energia febbrile, creando scene raffinate ed efficaci, grazie a un abile uso di mezzi manuali e tecnica.

Secondo Sciascia, grande collezionista che ha scoperto le sue acqueforti nello studio romano di Ugo Attardi, già all’inizio della sua carriera di incisore Janich veniva dopo solo i grandi, Bartolini, Morandi e Viviani, anche perché dotato della capacità di “sviluppare mentalmente ogni segno”.

 Ma il protagonista assoluto della sala sarà il presepe d’autore  realizzato in un cerchio di tre metri, che inclinata di 30° piega verso destra come a rientrare nel mondo. Il fondo di tre metri diventa un cielo stellato con 32 stelle più la culla che sono gli anni di Cristo in terra. Queste le parole di Edo Janich sulla realizzazione del presepe : Il lavoro sul marmo mi ha portato alla comprensione che culla e sarcofago hanno una forma simile: la prima ricoperta di panno, la seconda di pietra. Ora, con un taglio profondo, per velocizzare il lavoro sulla pietra, mi è venuto in mente di realizzare nella parte superiore più profonda la morte del Cristo che risulta nel sarcofago ed ho scavato fino a 4 mm il marmo, che data la sua caratteristica diventa trasparente. Questo mi suggerisce come un’alba di resurrezione: nascita, morte e resurrezione insieme.

Edo Janich, nato Valvassone (PN) nel 1943, è incisore, disegnatore e scultore. Inizia giovanissimo a disegnare e dipingere. Sin dal 1962 si interessa alla scultura e al disegno e solo anni dopo avviare l’attività incisiva che gli darà la notorietà. In quegli anni frequenta lo studio romano di Ugo Attardi, mostrando successivamente particolare attenzione per l’incisione e il disegno. Dal 1968 ad oggi, ha inciso circa 450 lastre all’acquaforte raccolte per lo più in cartelle realizzate per i più noti editori d’arte italiani. Agli anni Settanta risale l’incontro con Leonardo Sciascia, Enzo ed Elvira Sellerio con i quali nasce una forte amicizia. Dal 1972 collabora con l’editore Sellerio di Palermo e dal 1972 al 1987, per la collana “La civiltà perfezionata”, incide numerose lastre riprodotte sulle copertine dei libri in uscita. Al 1974 risale la cartella “Les Automates”, 4 incisioni con testo introduttivo di Leonardo Sciascia. Nel 1976, in occasione dell’Anno Santo, realizza un’altra importante cartella di incisioni, “Le Basiliche”, Edizioni Città del Vaticano, accompagnata da un testo introduttivo di Paolo VI. Come scultore ha realizzato il ciclo bronzeo della “Via Crucis” e gli arredi per la Chiesa di San Pietro a Bagheria, lavori che lo hanno impegnato per più di dieci anni. Ha tenuto numerose personali a Roma, Bucarest, Amsterdam, Belgrado, Zagabria, Reggio Emilia, Ravenna, Ferrara, Padova, Spalato, Trieste, Firenze, Pordenone, Trapani, Palermo. Ha realizzato incisioni per l’editore Salomon (1972), per la Domus Editrice (1973), per la Fondazione Giorgio Cini (1975), per la Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone (1986-1987), per la Società SpA ratelli Dioguardi (1986), per la Cassa Centrale di Risparmio VE Sicilcassa (1988).

Dopo l’inaugurazione del Presepe d’artista nella corte del Castello malatestiano sarà possibile ammirare l’installazione  IMAGO NATIVITAS una esposizione videomapping  molto suggestiva che arricchisce il percorso della Longiano dei Presepi

LE MOSTRE SONO VISITABILI FINO AL 14 gennaio  GENNAIO

Fondazione Tito Balestra Onlus – Longiano (FC) Galleria d’arte moderna e contemporanea Castello Malatestiano Ex chiesa Madonna di Loreto Orari: dal martedì alla domenica e festivi ore 10-12 / 15-19 Per informazioni: 0547665850 – comunicazione@fondazionetitobalestra.org