Torna a Bologna dal 12 al 14 ottobre il ROBOT FESTIVAL, l’appuntamento autunnale dedicato alla musica elettronica e alla cultura clubbing, organizzato dell’Associazione Culturale Shape e diventato, nel corso degli anni, uno degli eventi di riferimento della scena internazionale.
Un festival itinerante, che porta in alcuni dei luoghi più suggestivi della città, come Palazzo Re Enzo, l’Oratorio di San Filippo Neri e il meraviglioso Teatro San Leonardo, ma anche in spazi post – industriali come il TPO e DumBo, i grandi nomi della musica elettronica insieme a nuove realtà sperimentali.
We dance together, we become other è il claim del festival, un invito a ballare insieme per resistere, come scrive l’autore del manifesto “Nuove alleanze per la dissidanza” Enrico Petrilli: «la musica elettronica è ancora capace di essere una tecnologia per la sovversione sonica del corpo”. Da queste riflessioni nasce anche il claim del festival: uno statement che sottende un trasporto non solo emotivo, ma identitario».
Tra i big, la finlandese Amnesia Scanner; Clark, produttore e dj inglese di fama mondiale in esclusiva nazionale al festival con il suo nuovo album Sus Dog; Jeff Mills, uno dei pionieri della techno più pura e minimalista. E ancora la palestinese Sama’ Abdulhadi con le sue sonorità tra techno, drum’n’bass e breakbeat con influenze sonore legate alle sue origini.
A due giorni dall’avvio ROBOT Festival svela l’intera e ricchissima line up. Tra i nuovi nomi: Forest Swords, uno dei più incisivi sound designer a livello mondiale nel campo della musica elettronica che porta a Bologna, in anteprima italiana, il suo nuovo live audio-video, Helena Hauff; Corin; Voice Actor; Aunty Rayzor, altra gemma nigeriana del collettivo Nyege Nyege live per la prima volta in Italia per presentare in anteprima il nuovo disco Viral Wreckage.
Altre novità riguardano Dj Python, già annunciato come parte del progetto Natural Wonder Beauty Concept, che venerdì 13 si esibisce in veste di dj al TPO. Invece Tim Hecker sabato è protagonista un doppio show all’Oratorio di San Filippo Neri e Holy Tongue sale sul palco del Teatro San Leonardo nella serata di apertura del festival, il 12 ottobre.
Grande spazio viene dato a realtà indipendenti come Settima Estinzione, progetto in co-produzione Jazz:Re:Found, nato nella Fondazione Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto con il progetto romano Vipra Sativa. C’è poi l’esperimento di “azione collettiva di improvvisazione sonora” Festa con una performance che vede la presenza degli studenti del corso di musica elettronica del professore Francesco Giomi, che conferma la collaborazione tra ROBOT Festival e il Conservatorio di musica GB Martini di Bologna e Klub Taiga, una cellula di “clubbing controculturale” che racchiude le traiettorie creative di Industria Indipendente, Yva & The Toy George e Steve Pepe.
La ricerca di nuove realtà permette al festival di proporre ogni anno una vasta e ricca line up, tra arte e musica, come la collaborazione inedita tra il producer inglese Shackleton e Scotch Rolex (alias Dj Scotch Egg), oppure, l’incontro tra Crystallmess e Lee Gamble, in un back to back inedito e pensato appositamente per il festival.
Come ogni anno, intorno agli appuntamenti musicali, ROBOT crea momenti di condivisione, scambio e relazione tra gli operatori del settore e il pubblico con gli appuntamenti della sezione ROBOT Learn come Il Concerto che vorrei con Eva Geist, Federico Rasetti (KeepOn) e Francesco Salizzoni (Shape, ROBOT Festival) per creare un percorso partecipativo che rinnova la musica dal vivo migliorandone il grado di inclusione e coesione sociale sui temi di uguaglianza di genere, diversità e disabilità; il laboratorio Diversə tra Diversə a cura di Anffas; MANIFESTO | Nuove alleanze per la Dissidanza, un incontro dedicato all’importanza degli spazi dedicati alla socialità danzante. E ancora gli appuntamenti di ROBOT Kids dedicati ai più piccoli il sabato 14 ottobre, modulo formativo di ROBOT Festival per bambine e bambini.
Il programma integrale è disponibile sul sito del Robot Festival