Giovedì 7 settembre ore 21,30 al Bagno Lupo340 di Cervia, un quartetto siderale, un appuntamento da non perdere!
Austriaco, ma di discendenza ungherese e attualmente residente negli USA, Lukas Ligeti porta avanti un cognome dal notevole peso nel mondo musicale: è infatti figlio di uno dei compositori più influenti del Novecento, György Ligeti. Lukas ha comunque seguito una sua strada, come compositore e percussionista, affatto diversa da quella del padre: jazz e world music fanno infatti parte delle sue abitudini musicali, anche se non trascura la composizione colta (ha ricevuto commissioni dalla London Sinfonietta, l’Ensemble Modern, il Kronos Quartet, i Bang on a Can). Il quartetto che vedremo a Lupo, con James Ingelfritz, Katie Porter e Piero Bittolo Bon, incarna la vena più “folle” della nuova scena downtown newyorkese, tra jazz rock, punk fusion, noise, tessiture da musica contemporanea.
Questo appuntamento è sostenuto dal progetto ministeriale Impro-Ligeti, insieme, oltre ad Area Sismica, ad associazione Lampedee APS di Brescia e MMT Creativ Lab APS di Milano.
BIO
Il batterista di questo superbo quartetto è niente meno che Lukas Ligeti, figlio del celeberrimo compositore György Ligeti e raro caso di figlio di cotanto genitore che ha saputo seguire le orme paterne percorrendo una traiettoria del tutto personale, senza tentativi di facili (e risibili) imitazioni. Dopo una carriera accademica (è diplomato in composizione) con tutti i crismi, il suo interesse si è spostato nel continente africano, dove si reca spesso per suonare con musicisti locali in Costa d’Avorio, Egitto, Zimbabwe e diverse altre nazioni africane. Il suo gruppo, Burkina Electric, fonde musica elettronica e la musica popolare Burkinabe. Trascendendo i confini di genere, Ligeti ha sviluppato un proprio stile musicale che attinge allo sperimentalismo di New York, alla musica classica contemporanea, al jazz, all’elettronica e alla world music, in particolare quella africana.
Assieme a lui troviamo il bassista e compositore James Ilgenfritz, protagonista della scena sperimentale di New York, avendo interagito con artisti visivi, compositori, letterati e musicisti quali Anthony Braxton, John Zorn, Elliott Sharp, Anthony Coleman, Jin Hi Kim, Jon Rose, Steve Swell, Nate Wooley, Geremia Cymerman, e Brian Chase, Pauline Oliveros. Per il suo debutto discografico da solista ha scelto di interpretare Compositions di Anthony Braxton, ottenendo un successo sorprendente.
Poi c’è Katie Porter, clarinettista e curatrice specializzata in musica sperimentale. Appassionata di creazione di comunità musicali, ha co-fondato il locale Listen/Space (Brooklyn) e cura le Listen/Space Commissions, responsabili di 46 nuove opere per gruppo da camera misto. È inoltre co-direttrice del VU Symposium, biennale di musica sperimentale, improvvisata ed elettronica (Park City, Utah) e sta lavorando a un gigantesco progetto pluriennale di opere sperimentali per clarinetto solo presso i Sun Tunnels di Nancy Holt, un’opera d’arte terrestre nel remoto Utah settentrionale. Le collaborazioni attuali includono Red Desert, un duo di clarinetto, percussioni ed elettronica con Devin Maxwell, A Quartet or Two Duos, con James Ilgenfritz, Teerapat Parnmongkol e Lucie Vítková (NYC), il duo Malosma con la flautista Christine Tavolacci (LA), Eternities con l’artista del suono Bob Bellerue (NYC) e Phase to Phase con il clarinettista basso Lucio Capece (Berlino).
Infine Piero Bittolo Bon, uno dei sassofonisti e compositori più attivi e richiesti sulla scena del jazz e della musica improvvisata in Italia. In realtà è un valente polistrumentista, e oltre al suo strumento di elezione, il sassofono contralto, suona sax baritono, flauti e clarinetti. Il suo talento si è nutrito di un buon numero di esperienze, dal quintetto Bread & Fox al sestetto Jump The Shark, fino alla TJCO, l’orchestra residente del Jazz Club Ferrara, che dirige insieme ad Alfonso Santimone. Oltre a un’intensa collaborazione con i gruppi dei membri del collettivo El Gallo Rojo, del quale ha fatto parte, è membro dell’ensemble Camera Lirica di Domenico Caliri, dell’Open Combo di Silvia Bolognesi e collabora con diversi altri gruppi della scena italiana ed europea. La sua ricerca di nuovi suoni ottenibili dai suoi strumenti è sfociata nel progetto in solo Spelunker, che ha portato in tour in Italia, Europa e Stati Uniti. La sua discografia conta una cinquantina di titoli, di cui 12 come leader o co-leader, e tra le sue molte collaborazioni citiamo ad esempio quelle con Zeno de Rossi, Enrico Terragnoli, Tiziana Ghiglioni, Tiziano Tononi, Silvia Bolognesi, John De Leo, Steve Lehman, John Tchicai e Jamaaladeen Tacuma.
INGRESSO LIBERO
Cucina aperta nelle sere di concerto
info e prenotazioni:
345 6638289 – Via XXVII TRAVERSA – Arenile, 340, 48015 Cervia (RA)
info@lupo340.com lupo340