DANIELA PES: NAVIGANDO IN UNIVERSI PARALLELI OLTREPASSANDO GLI ABISSI DEL NOSTRO IO

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Mercoledì 23 agosto siamo tornati a vedere il live di Daniela Pes, vincitrice  (meritatissima) della Targa Tenco come prima opera prima, che avevamo già visto lo scorso maggio al Covo Club di Bologna. Siamo all’Hana-Bi di Marina di Ravenna, location con il palco montato sotto la tettoia direttamente sulla spiaggia.

Prendiamo da bere e ci sdraiamo sulla duna nell’attesa del live, è un caldo umido e afoso ma nonostante questo nulla ci impedisce di rivedere la Pes dal vivo. Un’esperienza mistica.

Sono le 22 e 45 circa e sul palco per prima arriva Maru, musicista e compositrice di origini siciliane di base a Bologna che accompagna e duetta con la Pes in questo viaggio elettroacustico cosmico. Lo show inizia e noi spettatori siamo incantati e trasportati da questo flusso creativo e di originalità impeccabile. Spingersi oltre, questa è la forza dell’artista gallurese, alla continua ricerca di sonorità, fonemi la maggior parte inventati ma che ti arrivano dritti al cervello e all’anima. Spira, il nome del suo album è assolutamente uno dei miei dischi preferiti di questo 2023 e ascoltarla su disco fa il suo effetto ma credetemi andarla a vedere dal vivo è tutta un’altra storia.

Il canto della Pes richiama quello delle sirene. Creature, muse e sibille che per Omero conoscono tutto ciò che sulla terra è successo e succederà. Il loro canto, sia quello della Pes che quello di Maru accompagnato da canti arcaici mixati a sonorità elettroniche creano una combinazione equilibrata e di assoluta perfezione. Pura poesia creata dall’ingegno e dall’istintività della cantautrice grazie anche alla collaborazione con Iosonouncane.

Una di quelle notti che non dimenticherò mai, quelle notti che ti sembrano perfette, guardando il cielo stellato sulla spiaggia, mentre il tuo cuore e tutto il tuo corpo vibrano dal fluire di questa musica dove la nostra mente naviga in universi paralleli e magici oltrepassando gli abissi e l’oscurità del nostro io più profondo, abbandonandosi fra le onde di questa potenza assurda che dona allo stesso tempo sia imperturbabilità che tempesta. Questa è la forza della musica e dell’arte. Cogliernerne la bellezza per l’eternità.

 

“Io son”, cantava, “io son dolce serena,
che ’ marinari in mezzo mar dismago;
tanto son di piacere a sentir piena!”
(Dante Alighieri, La Divina Commedia, Purgatorio)