Mercoledì 12 luglio siamo stati al concerto del grande musicista e compositore balcanico Goran Bregović affiancato dalla sua storica formazione, la Wedding and Funeral Band: trombe, tromboni, grancassa, clarinetto, sassofono e voci bulgare, per la rassegna estiva “luglio in musica” di Bagno di Romagna.
Abitando poco distante da Bagno di Romagna per me è sempre un piacere ascoltare della musica dal vivo in queste splendide colline dell’appennino tosco-romagnolo.
Siamo in Piazza Ricasoli, meravigliosa cornice del centro storico, dove il palco per il live è pronto. Qualche piccolo inconveniente tecnico dato dal vento che soffiava ma come ha detto pure l’assessore comunale, “abbiamo pure l’aria condizionata gratis”.
La piazza è colma di persone di ogni età e nazionalità tutti in trepidante attesa dell’inizio del concerto. Sono le 21,30 circa quando dalla folla si sentono le trombe che avanzano verso il palco. Salita tutta la formazione ecco che arriva il maestro, Goran, rigorosamente vestito di bianco. Inizia lo show.
Un concerto che spazia e mixa brani storici e pezzi più recenti del compositore, dove il comune denominatore è l’unione di diverse nazionalità in una pacifica convivenza, così come dovrebbe essere il mondo intero. Intensità, energia e commozione, queste sono le parole giuste per descrivere questo grande spettacolo.
Ritmiche balcaniche, liriche e swing danzano fra loro, scatenando tutta la piazza in una grande festa. Bregović con la sua orchestra per matrimoni e funerali infiammano di gioia e danze tutto il pubblico che non riesce a smettere di ballare e muoversi all’unisono e il grande impatto emotivo è micidiale, dove gli estremi si uniscono come lo yin e lo yang.
Menzione speciale per la maestosa Ederlezi dove le 2 vocalist femminili in abiti tipici ci colpiscono direttamente al cuore e come una preghiera, per chi sia credente o meno non importa, in quel preciso istante tutti eravamo lì, legati dalle radici della musica popolare, tutti pronti a credere in qualcosa. La grande intensità ritmica si sovrappone a quella emotiva, Goran e la sua grande band sono abili maestri in questo, regalandoci uno spettacolo unico.
Ben 2 ore di concerto che si è concluso con la meravigliosa versione di Bella Ciao dove tutto il pubblico è esploso clamorosamente e cantavamo tutti quanti a squarciagola e con l’immancabile Kalashnikov, uno dei pezzi più famosi del compositore che ti caricano a mille sentendoti libero da ogni freno inibitorio lasciandoti travolgere dalla musica.
Vi ricordate il film Radiofreccia di Luciano Ligabue? “Uno dei più bei funerali del borgo“, dove il protagonista, Freccia, attraversa il borgo di Correggio dove la banda del paese suonò Can’t stop falling in love, il pezzo con cui Elvis, il Re, chiudeva i suoi concerti, ed è così che immagino il mio funerale, accompagnata dalla banda che suona Bella Ciao.
“Chi non diventa pazzo non è normale”, questo il mantra di Bregović e credo anche un po’ di ciascuno di noi che lotta e combatte per i propri ideali e sogni.
“E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir. E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior”