Un festival che fa della ricerca e della contaminazione musicale i suoi punti cardinali, capace di guardare sempre oltre, alla ricerca di nuovi suoni e nuovi territori da esplorare: Barezzi Festival, organizzato e prodotto dalla Associazione culturale Luce in collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Parma, è pronto a ripartire, e lo fa annunciando due concerti speciali di due grandi band internazionali, che tornano al festival per le uniche date italiane dei loro tour.
Il primo è una grande anteprima, in collaborazione con il Festival Aperto. Martedì 24 ottobre al Teatro Municipale Valli a Reggio Emilia arriva un gruppo che ha segnato la storia della musica con il suo sound senza confini: i CALEXICO, che tornano a Barezzi per l’unica data italiana del tour che festeggia il ventesimo anniversario dell’ iconico album Feast of Wire.
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Un concerto imperdibile in una location suggestiva che accoglie per la prima volta il festival, grazie alla collaborazione con il Festival Aperto e la Fondazione I Teatri, a conferma della volontà di Barezzi di continuare ad allargare i propri confini coinvolgendo luoghi e territori che circondano il suo cuore pulsante, da sempre nella città di Parma.
Barezzi annuncia anche il primo headliner della nuova edizione, che si svolgerà dal 19 al 26 novembre a Parma e provincia.
Martedì 21 novembre il Teatro Regio di Parma ospiterà una band di culto, i BLONDE REDHEAD, nel loro unico appuntamento dal vivo in Italia, occasione preziosa per ascoltare il nuovo album Sit Down For Dinner, in uscita a settembre 2023.
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Martedì 24 ottobre i Calexico, nati a Tucson (AZ) dall’incontro tra il chitarrista/cantante Joey Burns e il batterista John Convertino, arrivano dunque al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia per festeggiare i venti anni dalla pubblicazione del loro album più realizzato e compiuto, fatto di canzoni seducenti ed emozionanti sulla speranza schiacciata e la corruzione della bellezza e alcuni dei loro arrangiamenti più ambiziosi, come lo definisce Mojo. Un LP magistrale, pieno di canzoni immediate, dai mutevoli stati d’animo e in aperta esplorazione secondo Pitchfork. Feast of Wire ha segnato la svolta critica e commerciale del duo: il disco presenta un ritratto insolitamente intimo degli in-betweeners, persone colte in flagrante mentre cercano di migliorare la propria sorte. Questo aspetto si riflette nella purezza dei suoi testi, attenuata rispetto alla spettacolarità delle esibizioni dei Calexico. Molte delle canzoni contenute nell’album cercano di costruire un senso di comunità e dignità, con le loro storie cupe sollevate da melodie pesanti, esplosioni di ottoni, archi svettanti e l’incomparabile batteria di Convertino.
Nel live, le canzoni di Feast of Wire si alterneranno ad altre tra le più amate nell’immenso repertorio della band, fautrice di un indie rock tentacolare e interculturale (come lo definisce NPR), che ha trascorso la maggior parte degli ultimi tre decenni esplorando le polverose terre di confine musicali del sud-ovest americano, creando canzoni singolari e cinematografiche, misteriose e magnifiche come gli aridi paesaggi desertici che le hanno ispirate. Una ricerca che si è concretizzata in numerosi album applauditi da pubblico e critica, tra cui Years To Burn – realizzato insieme a Iron & Wine e nominato ai Grammy nel 2019 – e il profondo ultimo disco El Mirador (2022), che vuole regalare a chi lo ascolta l’opportunità di guardarsi dentro e riflettere sulle connessioni tra la Terra e l’umanità, ambendo a illuminare un percorso in avanti. La loro lunga carriera li ha portati a calcare i palcoscenici più prestigiosi, da quello del Lollapalooza a Glastonbury, e a collaborare con artisti del calibro di Willie Nison, Jim James e Nancy Sinatra.
Martedì 21 novembre invece i Blonde Redhead, iconico trio rock fondato da Kazu Makino e i gemelli italiani Simone e Amedeo Pace, presentano al Teatro Regio di Parma il loro nuovo lavoro discografico Sit Down for Dinner.
Scritto e registrato in un periodo di cinque anni tra New York, Milano e la Toscana e anticipato dal singolo Snowman, è un album perfettamente strutturato, intriso di sensibilità, chiarezza e determinazione. Nel disco, il primo LP dal 2014, melodie sobrie ma viscerali avvolgono testi che parlano delle inevitabili lotte dell’età adulta. Un lavoro meticoloso e coinvolgente, un testamento dell’inconfondibile stile che la band ha raffinato nei suoi tre decenni di esistenza, caratterizzati da una persistente volontà di stare insieme e da una continua evoluzione. Sono poche infatti le band con una carriera così lunga alle spalle che continuano a esplorare nuovi territori album dopo album, passando da quel noise rock degli esordi che ha conquistato Steve Shelley dei Sonic Youth (produttore del loro primo omonimo disco) all’art rock con il quale Misery is butterfly ha conquistato il panorama indipendente, dal pop elettronico, sofisticato e consapevole, di 23 all’ancora più radicalmente minimale Penny Sparkle, fino alle vibrazioni romanticamente notturne dell’ultimo EP 3 o’clock. Un sound unico e sempre in movimento, che rifiuta di essere confinato in una categoria univoca o in un tempo che non sia il presente, e che li ha portati a condividere palcoscenici con artisti come Red Hot Chili Peppers e Interpol.
Barezzi Festival, che prende il nome da Antonio Barezzi, l’illuminato mecenate di Giuseppe Verdi che ne intuì il genio e ne sostenne gli studi e l’inizio della carriera, è organizzato e prodotto dalla Associazione culturale Luce in collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Parma, con la direzione artistica di Giovanni Sparano.
Barezzi Festival è realizzato grazie al contributo di Regione Emilia Romagna, Comune di Parma, Comune di Busseto e Comune di Fidenza, con il sostegno di Associazione Parma Io ci Sto! e Fondazione Cariparma.
Main sponsor: Conad Centro Nord, Chiesi Farmaceutici; sponsor: Cantina Albinea Canali, Davines e Corte Parma; partner: Conservatorio A. Boito di Parma e Borneo.
Barezzi Festival negli anni ha ospitato centinaia di artisti internazionali tra i quali Wim Mertens, Echo and the Bunnymen, Nils Frahm, Brad Mehldau, Joshua Redman, Apparat, Philip Glass, Herbie Hancock, Rufus Wainwright, Gary Lucas, Ulver, Benjamin Clementine, The Notwist, Brian Auger, Fred Wesley, Morton Subotnick, Michael Kiwanuka, Kula Shaker, Anna Calvi e Fountaines D.C., così come i migliori nomi della musica italiana come Franco Battiato, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Giovanni Lindo Ferretti, Stefano Bollani, Brunori Sas, Carmen Consoli, Enrico Rava, Daniele Silvestri, Vasco Brondi, Iosonouncane e tanti altri.
Blonde Redhead – foto di Charles Billot
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