È tutto pronto per il ritorno di Biografilm Festival, il festival bolognese che anche quest’anno si conferma in forma ibrida, in città e in straming su MYmovies. La 19esima edizione si terrà dal 9 al 19 giugno, con una ricca selezione che vede protagoniste alcune delle voci più importanti del documentario contemporaneo.
“Essere e avere” è il tema scelto per questa nuova edizione, ispirato al film Être et avoir di Nicolas Philibert, che verrà riproposto in presenza del regista. Due verbi che rappresentano una chiave di lettura di tutto il festivale e un invito a ripartire dalle basi portando idealmente lo sguardo dalla politica astratta a quella quotidiana.
Il Festival si apre ufficialmente con l’anteprima italiana di Sur l’Adamant di Nicolas Philibert e si chiuderà con la serata di premiazione, con l’anteprima italiana di Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind di Ethan Coen, un viaggio nella musica e nella vita di uno dei padri fondatori del Rock ‘n’ Roll.
Il Biografilm Festival vede quest’anno in programma ben 83 film, distribuiti nelle varie sezioni della Selezione Ufficiale del Festival, con 60 anteprime di cui 17 anteprime mondiali. Il Concorso Internazionale è l’opportunità per scoprire le più recenti produzioni di documentari da tutto il mondo; il Biografilm Italia permette di scoprire i migliori autori di documentari in Italia; Contemporary Lives offre una selezione di opere con sguardi nuovi sulle questioni più urgenti dell’attualità.
Tornano anche la sezione Biografilm Art & Music con le molteplici sfumature dell’amore per l’arte e la sezione Beyond Fiction – Oltre la finzione, dedicato a fiction e film al confine tra finzione e documentario. Ultima sezione del Festival è quella che omaggia l’artista visuale Rä di Martino: i titoli scelti dalla sua filmografia si focalizzano sulla restituzione e l’interpretazione della memoria attraverso differenti corpi e voci in grado di indagare luoghi sia fisici, sia mentali.
Biografilm Festival dedica quest’anno anche uno spazio speciale al rapporto tra cinema e editoria con la Playlist Cinema e Letteratura | BPER Banca, che contiene una selezione di lavori che trattano di questo tema tra cui Le biblioteche e la città – Conoscere per essere liberi di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi, Elfriede Jelinek – die Sprache von der Leine lassen di Claudia Müller e Erica Jong – Breaking the Wall di Kaspar Kasics.
Il ricco programma di questa edizione può essere raccontato seguendo degli specifici percorsi tematici. Si parte con Donne pioniere di libertà che offre una moltitudine di sguardi sulla condizione femminile e sulla trasformazione delle lotte per la tutela dei propri diritti. Di questo filone fanno parte Apolonia, Apolonia di Lea Glob, Houria di Mounia Meddour, Sieben Winter in Teheran di Steffi Niederzoll, And, Towards Happy Alleys di Sreemoyee Singh, Hidden Letters di Violet Du Feng e Qing Zhao, Is There Anybody Out There? di Ella Glendining, Chutzpah – Qualcosa sul pudore di Monica Stambrini e 5 nanomoli – Il sogno olimpico di una donna trans di Valentina Petrillo.
Radici e Memoria guarda al vissuto passato dell’umanità per rintracciare cosa rende ogni uomo tale, raccontando la creazione di un’identità personale e collettiva. Ad analizzare questo tema saranno i registi Mattia Colombo e Valentina Cicogna con Sconosciuti puri, Anna Francesca Leccia con Anni Belli, Piergiorgio Curzi con The Mayor – Me, Mussolini and the Museum e Giuseppe Petruzzellis con La ricerca.
Molti i titoli tra musica e arte, in anteprima internazionale, Candy di Carin Goeijers, affincata da Tell Me Iggy di Sophie Blondy e Per sempre assenti di Francesco Fei, Ask the Sand di Vittorio Bongiorno, Hello Dankness di Soda Jerk, La bella addormentata di Vanni Gandolfo e Il Padiglione sull’acqua di Stefano Croci, Silvia Siberini
Identità, Valore, Lavoro mette il lavoro al centro di alcuni titoli presenti al Festival. Tra questi After Work di Erik Gandini ripensa il ruolo del lavoro come elemento centrale della nostra esistenza. In The Store di Ami-Ro Sköld un discount di una catena di successo in Svezia si trasforma in una trincea. The Happy Worker – Or How Work Was Sabotaged di John Webster affronta invece le problematiche sistemiche che minano il luogo di lavoro e le conseguenze che questi ambienti possono avere sulla salute dei dipendenti.
Comunità oltre l’utopia guarda invece al legame tra società ed essere umano con Molise tropico felice di Luigi Grispello, la cronaca di quattro paesi del Molise che provano a resistere al mondo moderno, La belle ville di Manon Turina e François Marques, che si interroga su come si possa costruire una città capace di soddisfare le necessità della società, e Radical Landscapes, dove Elettra Fiumi instaura un dialogo con suo padre Fabrizio Fiumi.
Ricerca di vite possibili mostra i diversi percorsi che si aprono davanti all’uomo. Notes on Displacement di Khaled Jarrar è il racconto di una famiglia siriana palestinese che migra dalla Siria alla Germania. Anche Geology of Separation di Yosr Gasmi e Mauro Mazzocchi mostra un viaggio tra Mediterraneo e Alpi per provare a capire la propria identità. In Knit’s Island di Ekiem Barbier, Guilhem Causse e Quentin L’helgouac’h, il viaggio diventa digitale: la troupe di un film infatti entra in una realtà virtuale per conoscere e intervistare i suoi abitanti. Rheingold di Fatih Akin è la storia di Xatar, passato dall’essere spacciatore a padre di famiglia, musicista e imprenditore.
Alla ricerca della verità vuole invece fare luce sulle zone d’ombra del nostro presente con Luci per Ustica di Luciano Manuzzi, Iron Butterflies di Roman Liubyi e Ithaka – A Fight to Free Julian Assange di Ben Lawrence. Infine, In Strada facendo sarai si parla di crescita e del futuro delle nuove generazioni con Les beaux parleurs di Gianluca Matarrese e 20.000 especies de abejas di Estibaliz Urresola Solaguren.