«Voglio sentire le vertigini: voglio tornare ad emozionarmi, liberandomi da tutto ciò che avevo fatto, come se le facessi per la prima volta – racconta Motta – Ho fame, come se avessi smesso di mangiare per lungo tempo. Quando sento che qualcosa mi emoziona non mi è più necessario capire il perché: non capisco e non voglio capire, voglio solo “sentire”».
Motta è tornato con Anime perse, il nuovo singolo uscito il 18 maggio, che segna il ritorno musicale dell’artista. Dalla penna dello stesso Motta e da Danno del Colle Der Fomento, dove le note del pianoforte e la voce di Motta ci attraversano l’anima e ci aggrovigliano lo stomaco.
Il pezzo parla di un amore tossico, di due persone che non riescono a staccarsi, a stare l’uno senza l’altra, dove quello che li unisce è la paura. Quella paura di non sapere amare e far passare questa relazione come vero amore. Ci si ritrova incastrati in un loop dal quale non è così facile uscirne. La quotidianeità di questa tossicità riempie le giornate e non si ha la forza di dire basta e andarsene. Nonostante le cicatrici e le ferite che questa relazione porta e porterà non è la debolezza che spinge a due anime ad unirsi e ad accontentarsi dalle briciole ma credo che ci voglia una forza smisurata per poter sostenerla e cercare di portarla avanti.
Questo pezzo mi ricorda quei momenti in cui mi sentivo persa dentro ad un vortice d’infatuazione credendo che la parola amore fosse la persona che avevo accanto, mentre la realtà è che mi ero completamente smarrita e lo sapevo benissimo dove mi ero cacciata ma continuavo a stare ferma e immobile.
Pura poesia, alle anime perse sanguinanti. Non è facile raccontare con tanta delicatezza ed eleganza una situazione e dei sentimenti così travagliati e travolgenti, Motta ha curato ogni singola parola e ogni sonorità che non vi lascieranno indifferenti.
Grazie a Motta per aver compreso tutte le anime perse e per averci regalato questo pezzo che è riuscito ad emozionarmi e a farmi piangere lacrime di pura gioia.