LA WORLD MUSIC DEL DUO MUSHO AL CENTRO DI RICERCA MUSICALE DI BOLOGNA

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La 33esima edizione di AngelicA prosegue mercoledì 3 maggio con la prima apparizione italiana del duo Musho – che in amarico, la lingua ufficiale dell’Etiopia, significa ‘CanzoneTriste’ – formato da Sofia Jernberg e Alexander Hawkins, in programma mercoledì 3 maggio alle ore 20.30 al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo.

Il lavoro di Sofia Jernberg, etiope di nascita ma svedese d’adozione, la porta spesso ai limiti estremi della sperimentazione vocale, in contesti che vanno dal Pierrot Lunaire di Schönberg alla Fire! Orchestra di Gustafsson. Alexander Hawkins è riconosciuto come uno dei pianisti britannici più fantasiosi emersi nel nuovo millennio, e si è spesso esibito in duo, con Evan Parker e Louis Moholo-Moholo tra gli altri.

Con il duo Musho, formato nel 2016, i due attingono alla comune passione per la musica etiope, esercitata sotto la guida di due mostri sacri di quel paese: Hailu Mergia per Jernberg, e Mulatu Astatke per Hawkins.

Muovendosi senza soluzione di continuità tra esplorazione astratta e l’immediatezza della canzone tradizionale etiope, quella di Musho è, si può dire, “vera world music”: musica d’oggi che cattura influenze da tutto il mondo e da tutte le epoche, e le fonde alchemicamente in qualcosa di unico nel tempo e nello spazio.

Sofia Jernberg torna ad AngelicA dopo il quartetto The New Songs (con Eve Risser, Kim Myhr, David Stackenäs), andato in scena nell’edizione 2012, mentre Alexander Hawkins era qui con la European Orchestra diretta da Wayne Horvitz per il suo omaggio a Butch Morris nel 2014.

Sofia Jernberg è una cantante sperimentale svedese, compositrice, improvvisatrice e performer. Nata in Etiopia, è cresciuta tra Etiopia, Vietnam e Svezia, e dal 2011 vive a Stoccolma.

Uno dei suoi interessi principali come cantante è l’esplorazione delle possibilità “strumentali” della voce e l’inclusione di suoni e tecniche in contraddizione con lo stile di canto convenzionale. Nel 2007 ha format, assieme alla pianista Cecilia Persson, il gruppo di jazz da camera Paavo, ma ha anche eseguito opere di teatro musicale come il Pierrot Lunaire di Schönberg e il Lohengrin di Sciarrino. Ha composto per ensemble affermati come Duo Ego e Norrbotten NEO, inciso tre album con la Trondheim Jazz Orchestra, ed è una presenza fissa in progetti di Mats Gustafsson, come la Fire! Orchestra e The End.

Ha inoltre collaborato a progetti interdisciplinari come Rapture dell’artista visiva Camille Norment alla Biennale di Venezia 2015, o come voce solista nell’opera cinematografica Union of the North degli artisti Matthew Barney, Erna Ómarsdóttir e Valdimar Johannsson.

Autodidatta, Alexander Hawkins è un pianista con una passione e una conoscenza profonda della tradizione jazz, che porta, assieme a riferimenti alla musica classica, nelle sue composizioni e improvvisazioni. Il suo lavoro abbraccia una grande varietà di contesti creativi, tra cui progetti solisti e la direzione e composizione per il suo Quartetto e per ensemble numerosi; in duo con il leggendario batterista sudafricano Louis Moholo-Moholo e nei Moholo’s Blokes; nei suoi progetti in duo con Evan Parker, Tomeka Reid, John Surman, e Sofia Jernberg, e nei suoi trio con Nicole Mitchell e Tomeka Reid, e con Tomeka e Chad Taylor; e nei Decoy con John Edwards e Steve Noble, in cui Hawkins suona l’Hammond B3. È inoltre coinvolto anche in progetti a fianco di leader contemporanei: Joe McPhee, Anthony Braxton, Marshall Allen, e con il pioniere della musica etio-jazz Mulatu Astatke.

Prevendita: www.boxerticket.it/angelica-33/

AngelicA

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