MICAH P.HINSON: la grande bellezza del menestrello al Bronson

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Sold out per il concerto di Micah P. Hinson al Bronson Club.

Ad aprire il concerto Silva Martino Cantele, in arte Phill Reynolds, one man band italiano che ci presenta alcuni dei suoi pezzi con sonorità folk-blues, oltre alla splendida cover di Ring of Fire di Cash. Cantautore da segnare in agenda, dalla voce profonda e rauca capace di entrare immediatamente nei cuori delle persone che lo circondano.

Sono le 22 e 30 circa e sul palco arriva Micah accompagnato da  Alessandro “Asso”Stefana (chitarrista di Capossela, impegnato in numerosi progetti, e produttore dell’ultimo disco del cantautore statunitense) e dal batterista Paolo Mongardi, per presentare il suo ultimo album I lie to you pubblicato dall’italiana Ponderosa Music Records, disco nato a seguito dell’invito di Vinicio Capossela a partecipare al suo Sponz-Fest.

Il concerto inzia con Wasted Days and Wasted Nights, ipnotizzando subito tutto il pubblico con quella voce così maledettamente intensa da squarciarti dentro. E tutto d’un tratto mi sono dimenticata pure di essere in Italia, sembrava quasi di stare in uno di quei vecchi locali texani sperduti chissà dove.

L’atmosfera colma di folk-oscuro e intimo e di una profondità da brividi sulla pelle, soprattutto durante l’esecuzione di Beneath The Rose e People. Oltre ai pezzi del nuovo disco Hinson ha percorso un viaggio temporale della sua lunga carriera.

Micah ha incantato come un pifferaio magico tutto il pubblico del Bronson, grazie sopratutto anche alla sua band con Alessandro Stefana che si destreggiava fra chitarra, banjo e tastiera e il grande batterista Mongardi, con una barba davvero invidiabile.

Hinson è certamente e indubbiamente un artista eclettico e forse chi se lo aspettava tenebroso si è ricreduto con le sue battute e gag con la band, strappandoci delle risate, oltre agli occhi colmi di lacrime pronte a scorrere come il Mississippi.

Un concerto che non si può dimenticare, era da tempo che volevo vedere Micah dal vivo e finalmente ieri sera ci sono riuscita.

Un’ora e mezza di grande bellezza dove il menestrello irraddia il locale, forse perchè la maggior parte di chi era presente ha toccato il fondo più volte, scavando l’abisso per poter rinascere e risalire. E la schiettezza dei suoi testi, la sua vocalità cavernosa, con quella costante malinconia nei suoi occhi, ci siamo rispecchiati in lui e nella sua musica.

Il live si chiude con You and me, altro missile che ti colpisce e affonda definitivamente, mentre ascoltavo questa canzone ero abbracciata al mio amore, Marco. Sapete, ero arrivata ad un punto nella mia vita in cui non credevo più in nulla, ma poi all’improvviso come un fulmine è arrivato Marco. E questa canzone la dedico a lui che mi ha salvata, dalle tenebre. E l’amore e la musica sono cure indispensabili per noi sopravvissuti.

Credo che Micah oltre ad essere un grande cantautore sia un uomo d’altri tempi, un gran maestro dell’animo umano, delle sue tempeste e intemperie che dobbiamo affrontare.

Grazie al Bronson, a Micah, ad Alessandro, Paolo e Phill.

E a Marco che mi ha stretto a sè per tutta la serata.

“Me and youAs opposed to you and meAs opposed to usWe’re always second guessing”

 

Bronson Club-  Sabato 11 marzo 2023

 

Scaletta

WASTED DAYS

IGNORE THE DAYS

CARELESSLY

SEEMS ALMOST IMPOSSIBLE

BENEATH THE ROSE

THE DAYS OF MY YOUTH

WALKING ON EGGSHELLS

TELL ME IT AIN’T SO

I DON’T KNOW GOD

SLEEPYHEAD

PLEASE DADDY

WHAT DOES IT MATTER NOW

PEOPLE

ABILENE

5OO MILES

THERE’S ONLY ONE NAME

DIGGIN’ A GRAVE

YOU AND ME