Il cinema quebecchese arriva a Bologna

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Cette Maison di Miryam Charles
Cette Maison di Miryam Charles

“Sono ormai più di dieci anni che stiamo cercando di portare le Journées du cinéma québécois en Italie a Bologna e quest’anno finalmente il cinema Orione ci accoglie a braccia aperte”. È con entusiasmo che Joe Balass, direttore artistico delle giornate del cinema quebecchese in Italia racconta l’arrivo del festival nel capoluogo emiliano, nelle giornate di sabato 4 e lunedì 6 marzo.

Le Journées du cinéma québécois en Italie compiono quest’anno vent’anni. Non si tratta dunque di una novità sul territorio italiano. “Ogni città che si è aggiunta alla nostra tournée è stato frutto di un lungo processo per riuscire trovare i partner giusti. Siamo molto felici dell’accoglienza accordataci dal cinema Orione”. Bologna infatti non solo rappresenta un nucleo centrale per la cinematografia, data anche dalla presenza e dal lavoro svolto dalla Cineteca, ma ospita anche un centro di studi quebecchesi. Un territorio ideale dunque dove far attecchire e germogliare una nuova cultura e conoscenza della cinematografia di questi paesi.

“Siamo il più importante evento di cinema quebecchese in Italia”, racconta Joe. “Sono ormai vent’anni che abbiamo iniziato questo scambio con l’Italia per fare conoscere il cinema quebecchese e canadese. Il tutto è iniziato a Milano, all’Institut Français, e da lì il festival si è ingrandito per fare il giro in tutta l’Italia”.

L’importanza di questa nuova edizione è data anche e soprattutto dal ritorno in sala, dopo due anni di programmazione online dovuta alla pandemia. Il festival tuttavia ha deciso di non rinunciare a quanto appreso in questo periodo, mostrandosi in una nuova versione ibrida. “Si è deciso di mantenere una forma ibrida perché, durante la pandemia, l’online ci ha permesso di raggiungere un pubblico più grande, che prima non aveva possibilità di accesso. Facciamo tournée in diverse città italiane, ma non sempre abbiamo la stessa capacità sia in termini di ampiezza dei locali sia in termini di accesso al cinema internazionale. Mantenere la parte online dell’evento era un modo di conservare questo collegamento con il nostro nuovo pubblico”. La versione ibrida prevede la presenza sulla piattaforma OpenDDB di tutti i cortometraggi in programmazione, mentre i lungometraggi saranno in esclusiva in sala.

“Ogni anno ci sono un centinaio di film, tra cortometraggi, lungometraggi, documentari, film sperimentali che escono in Québec”, racconta il direttore. “Insieme al team di programmazione, scegliamo il meglio della produzione, pensando a quello che può interessare a un pubblico italiano. La scelta si basa puoi anche sul tema scelto che ogni anno è diverso”.

Destini paralleli è la tematica che funge da fil rouge per questa ventesima edizione. “L’idea è che per ogni persona esiste un personaggio simile ma differente nel cinema. Il film principale di quest’anno è Cette Maison, che racconta la storia della cugina della regista. Miryam Charles è una regista quebecchese di origine haitiana, sua cugina, della stessa età, viveva negli Stati Uniti. Le loro vite si svolgevano parallelamente, ma la vita le ha portate su due strade differenti: Miryam è approdata al cinema, mentre sua cugina ha avuto un destino più tragico. Tutti noi viviamo una vita parallela attraverso i personaggi che conosciamo al cinema e quindi quest’anno l’idea era quella di immaginare come ogni di noi possa avere una vita parallela, che si vive sullo schermo”.

Se Cette Maison rappresenta il film di punta di questa nuova edizione, due sono le altre ed interessanti anteprime italiane che arrivano a Bologna proprio grazie al festival. Viking di Stéphane Lafleur è un particolare film di fantascienza, una commedia drammatica che narra la storia di cinque volontari reclutati da un centro spaziale per formare una squadra sulla Terra che si occupi a distanza dei problemi interpersonali di cinque astronauti in missione su Marte (4 marzo, ore 18.45). Arsenault et fils è invece il settimo film di Rafaël Ouellet: un thriller in cui una famiglia di bracconieri di Témiscouata vede le proprie attività stravolte da un giorno all’altro sotto l’influenza di una giornalista radiofonica arrivata dalla città (6 marzo, ore 18.30).