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Dopo Tiresias, Guida immaginaria e Lemnos, l’artista e attivista Giorgina Pi insieme al collettivo Bluemotion si confronta con la figura di Pilade, a partire dalla tragedia di Pier Paolo Pasolini, una delle personalità del Novecento che più hanno influenzato la generazione a cui la regista appartiene.
Lo spettacolo è in prima assoluta al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 16 al 19 febbraio.
Con questa produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, in collaborazione con Angelo Mai e Bluemotion, Giorgina Pi prosegue la sua ricerca e il suo lavoro di riscrittura del mito classico, tenendo insieme poesia e politica con l’apertura di sguardo del pensiero queer, per dare voce a personaggi che diventano nella loro complessità emblema di bellezza e rivolta.
Per la realizzazione del progetto Giorgina Pi sceglie la preziosa collaborazione dello scrittore e dramaturg Massimo Fusillo, mentre l’ambiente sonoro è realizzato dal Collettivo Angelo Mai, con la musica e la cura del suono di Cristiano De Fabritiis e Valerio Vigliar.
In scena Anter Abdow Mohamud, Sylvia De Fanti, Nicole De Leo, Nico Guerzoni, Valentino Mannias, Cristina Parku, Aurora Peres, Laura Pizzirani, Gabriele Portoghese.
Pilade è una “tragedia del dopo”, dove la temporalità mitica si disgrega: un quarto capitolo dell’Orestea, la trilogia degli Atridi di Eschilo, dove Pasolini immagina cosa succede dopo che Oreste, assolto dal tribunale dell’Areopago ad Atene, torna ad Argo. Nel sequel, ambientato nell’Italia del dopoguerra, a subire un processo è Pilade, contrario al regime ispirato dal culto della dea della ragione Atena, instaurato in città da Oreste. Pilade è una tragedia dolorosa sull’incapacità della democrazia di applicare giustizia ed etica nel sistema capitalistico.
Nella visione di Bluemotion Argo è un luogo disperso, un parcheggio dove i personaggi, sempre in scena, si ritrovano dopo un rave poco prima degli anni Duemila (uno spazio immaginato, come dichiara la regista, ben prima del cosiddetto Decreto Rave). Sperimentano la fine di un’era, l’imminente fine del Novecento e l’avvento degli anni Duemila, la più importante cesura storica delle biografie di un’intera generazione.
Le Eumenidi sono diventate corpi transessuali, i contadini della tragedia sono lavoratori neri sfruttati. Atena sul fondo esce da una roulotte camerino del cinema. Gli eroi non sono più capaci di agire, perché tra vittoria e sconfitta non c’è più differenza: dove troverà posto ora la scandalosa diversità di Pilade? Pilade, Oreste ed Elettra danzano verso il fallimento condotti da un’Atena stanca di difendere la divina ragione.
«Come tradurre oggi il senso di fallimento che permea questo testo?» riflette la regista. «Siamo in grado, ancora una volta, di parlare di democrazia? Cos’è per noi la fine di un’era?».
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dal 16 al 19 febbraio – giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 19 | domenica ore 16 – Teatro Arena del Sole, Via dell’Indipendenza 44, Bologna – biglietteria: 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it
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