Lasciarsi andare al sogno. In memoria di Cora Herrendorf | Teatro Nucleo

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Cora Herrendorf, co-fondatrice di Teatro Nucleo, è morta ieri.

Con queste poche righe sentimentali, a cui ben più compiuti e pensati discorsi dovranno seguire, desidero semplicemente darne notizia.

E dire grazie a questa Maestra di rivoluzione.

Lasciarsi andare al sogno: è il titolo dell’ultima intervista che le feci, nel settembre del 2021, a proposito del suo recente spettacolo Il tempo del canto.

Rileggendola, ricevo ogni parola da lei detta in quella occasione oltremodo energica e visionaria, amorevole e battagliera, sfrontata e tenue.

Aggettivi che sento appropriati a lei, ora.

Qui sotto riporto una sua breve biografia, non del tutto aggiornata, trovata nel sito di Teatro Nucleo.

Ma, prima, tre brevi ricordi che mi legano a lei.

Il primo.

Un seminario de L’Attore Sciamano da lei guidato a Forlì forse trent’anni fa. Due giornate che aiutarono la mia piccola, personale rivoluzione: affacciarsi su un universo folle e rigorosissimo. Feroce e lieto. Cadere da cavallo, commuoversi, ringraziare.

Il secondo.

Il monumentale spettacolo per gli spazi aperti Quijote!, da lei diretto: una delle esperienze estetiche, dunque conoscitive, più trasformanti della mia ormai lunghissima esperienza di spettatore.

 

 

Il terzo.

Nella cucina di casa mia, pochi anni fa, la domenica pomeriggio in cui presentò un suo piccolo spettacolo nell’ambito di un progetto che avevo creato per aprire la mia abitazione con momenti culturali e artistici. Dopo che gli spettatori furono andati via, cucinare qualcosa, parlare, ridere, bere vino. Cora che scorge aspetti minuti della mia vita privata da vera artista: qualcuno, cioè, che si accorge.

Ciao Cora, nell’intervista mi dicevi “trasformazione è il mio motto”. Cercherò di non dimenticarlo.

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Cora Herrendorf (Buenos Aires, 1949 – Ferrara, 2023).

Nel ’74, fonda a Buenos Aires con Horacio Czertok la Comuna Nucleo con cui 4 anni più tardi abbandonerà definitivamente l’Argentina stabilendosi in Italia, a Ferrara, dove il gruppo prenderà il nome odierno di Teatro Nucleo.

Dal ’74 ad oggi lavora come attrice e/o regista in tutte le produzioni del Teatro Nucleo, di cui ricordiamo fra le altre: “Chiaro di Luna” (1978), “Luci” (1980), “Sogno di una cosa” (1984), “A Media Luz” (1986), “Vocifer/azione (1987), “Quijote!” (1990), “All’Alba” (1993), “Francesco” (1993), “Mascarò” (1995), “Tempesta” (1997), “Guernica” (1999), “Vocifer/Azione 2” (2000), “Frankenstein” (2001), “Esilio” (2007).

Sin dal ’74, Cora Herrendorf, parallelamente al lavoro d’attrice e regista, si occupa dell’applicazione delle tecniche di ricerca teatrale alle terapie di recupero dei disabili psicofisici e lavora presso svariate istituzioni psichiatriche pubbliche e private e comunità per ex-tossicodipendenti in Argentina, Germania, Norvegia, Svezia, Italia.

Questa lunga ricerca applicata la porta a fondare, nel ’95 a Ferrara, il CETT, Centro per il Teatro nelle Terapie, dove si occupa prevalentemente della formazione di operatori sociosanitari, attraverso la Scuola per Operatori Teatrali nel Sociale “L’Attore Sciamano” che dirige presso il Teatro Julio Cortazar.

Nel 2007 dà vita a Donne Comunitarie, gruppo teatrale comunitario di genere, per cui dirige gli spettacoli “Signora Memoria” (2007), “La Balera di Filomela” (2009) e “Asylum – il manicomio delle attrici” (2012).

Da quasi quarant’anni, Cora Herrendorf, tiene seminari di formazione per giovani attori e ha sviluppato una propria peculiare metodologia pedagogica che la fa apprezzare come Maestra di Teatro in svariate parti del mondo.

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1 COMMENT

  1. Una vita intensa che ha saputo lasciare un segno per conquistare l’applauso
    Anche se abbiamo condiviso pochissimo vissuto siamo felici di averti conosciuto, resterai nel nostro pensiero e nel nostro cuore per il tempo che ancora ci spetta. Un abbraccio affettuoso,ciao Cora

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