Era solo ieri è il titolo del nuovo percorso artistico che inaugura presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna in occasione di Art City 2023. Un percorso composto da tre appuntamenti in partenza giovedì 2 febbraio che indaga il rapporto tra ricerca artistica contemporanea e patrimonio storico.
Il progetto, curato da Maria Luisa Pacelli, mira infatti ad interrogarsi sul significato che un museo di arte antica può avere oggi per un artista contemporaneo e il ruolo degli artisti di oggi in relazione al patrimonio storico. Per farlo Era solo ieri coinvolge tre artisti e due storici dell’arte.
Si parte con lo storico e critico dell’arte Pier Giovanni Castagnoli e il pittore Flavio de Marco, che saranno i protagonisti dell’incontro di giovedì 2 febbraio, ore 17. La storia dell’arte e la ricerca artistica saranno al centro di una conversazione che prenderà il via osservano un autoritratto dell’artistia, ispirato al ritratto del mercante Georg Giese dipinto nel 1523 da Hans Holbein e oggi alla Gemäldegalerie di Berlino.
Il secondo appuntamento di venerdì 3 febbraio vede invece come ospiti Sabrina Mezzaqui ed Elena Volpato. Si tratta di una visita guidata speciale, alla scoperta di alcune opere della Pinacoteca, che avrà come filo conduttore la lettura del racconto di Jorge Luis Borges Il libro di sabbia, suddivisa in cinque tappe. Percorrendo le sale del Trecento e del Quattrocento, il pubblico potrà accompagnare le cinque letture ad altrettante opere realizzate dal Maestro dei Polittici, Jacopo di Paolo, Giusto de’ Menabuoi, Giovanni Martorelli e Francesco Del Cossa. Ciò che le accomuna è la presenza d libri all’interno del quadro che aprirà una riflessione sul significato dei libri nella cultura visiva di quei secoli.
Era solo ieri si chiude sabato 4 febbraio in compagnia di Luca Bertolo ed Elena Volpato. Un’altra visita guidata speciale, questa volta alla scoperta di alcune opere del Cinquecento e del Seicento, partendo dal volume Antichi Maestri di Thomas Bernhard. Il pubblico sarà invitato ad ammirare alcuni dipinti di Giorgio Vasari, Ludovico Carracci, Guido Reni e Michele Desubleo che saranno presentati come esempi per porre in discussione alcune tra le più comuni consuetudini interpretative da parte di storici, critici e curatori.