L’Abbejazzario: Fiato alle trombe, questa sera a Forlimpopoli

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Giovanni Falzone - ph @ RCifarelli

 

La terza edizione di L’Abbejazzario, organizzata da dai de jazz, prosegue al Teatro Verdi di Forlimpopoli nel proporre delle lezioni-concerto dedicate ai giganti del jazz, per contestualizzarne la dimensione artistica nella complessità della loro esperienza tramite la narrazione e le loro musiche. Nelle edizioni precedenti sono state approfondite le tappe storiche del jazz dal bebop al free, sulle note di musicisti che dalle radici afroamericane hanno creato un lessico che continua a creare libertà espressiva.  Il focus di questa terza edizione sono quegli artisti che hanno fatto scuola nello sviluppo del linguaggio del jazz: si è partiti col racconto around Bill Evans e si prosegue interpellando i grandi interpreti di uno strumento, voce compresa.

Lunedì 23 gennaio in Fiato alle trombe Alberto Antolini in veste di narratore inquadrerà le vicende umane e artistiche di Kenny Dorham, Lee Morgan, Freddie Hubbard, Don Cherry e Clifford Brown, veri principi di questo strumento, le cui musiche saranno interpretate da Giovanni Falzone, tromba, Stefano Bedetti, sax tenore, Alfonso Santimone, piano, Stefano Senni, contrabbasso, Marco Frattini, batteria.

 

Stefano Bedetti – ph @ RCifarelli

 

Giovanni Falzone, trombettista, compositore, improvvisatore di grande fantasia, con un suono corposo, vibrante, è uno dei protagonisti del jazz italiano ed europeo. Viene da un percorso che dalla musica classica (Orchestra Sinfonica di Milano, dal 1996 al 2004) l’ha portato al jazz, intesa come musica senza confini. Fra i suoi tanti progetti e incisioni si possono citare: “Around Jimi” (2010) con Le mosche elettriche; “Around Ornette” (2011), col quale ha vinto il Top Jazz 2011 come miglior album e strumentista; il progetto “Led Zeppelin Suite” con la Falzone Contemporary Orchestra; “Dialogo espressivo” con Glauco Venier (2021); lo spettacolo “Scover: un viaggio scomposto all’interno della canzone italiana” (2022) ancora col fedele trio Le mosche Elettriche. Fa parte, inoltre, del Tinissima Quartet di Francesco Bearzatti. Nel 2019, grazie a una commissione dell’orchestra sinfonica di Milano, ha composto ed eseguito la “Blackstar Suite” per Trio e Orchestra Sinfonica. Ha calcato i palchi dei più importanti festival europei, suonando con i migliori jazzisti contemporanei. Collabora con Musicamorfosi, contribuendo a numerosi eventi dell’associazione.

Stefano Bedetti, sassofono tenore e soprano, compositore, arrangiatore, ha nel fluido vigore e nella ricchezza inventiva del fraseggio le qualità che gli consentono di muoversi con libertà fra tradizione e ricerca espressiva. La sua attività musicale si divide fra l’Italia e New York, dove si trasferì nel 2009, con collaborazioni in concerto e in sala d’incisione che vanno dai Jestofunk al quartetto di Billy Hart, da Cameron Brown, George Cables, al trio con Victor Lewis, batteria, e Ed Howard, contrabbasso, ad Antonio Sanchez, Adam Nussbaum, John Patitucci, Billy Drummond, a Giulio Capiozzo, Marco Tamburini, Antonio Faraò, Flavio Boltro, Simone Zanchini (“Casadei secondo me”, 2013, “Don’t try this anywhere, 2015), a Ratko Zjaka (“Life on heart”, 2018), e tanti altri. A suo nome ha inciso“The bright side of the moon” (2007).

Alfonso Santimone, piano e tastiere, è compositore, arrangiatore, produttore, scrive musica per opere teatrali, video e collabora da vari anni a molteplici progetti di musica sperimentale, elettronica e improvvisata. Ha condiviso il palco e gli studi di registrazione tra gli altri con Robert Wyatt, Giulio Capiozzo, Harold Land, Bruce Forman, Ares Tavolazzi, Roberto Gatto, Tony Scott, Marc Ribot, Steven Bernstein, David Murray, Seamus Blake, David Binney, Gianluca Petrella, Giancarlo Schiaffini, Markus Stockhausen, Marco Tamburini, Francesco Bearzatti e molti altri artisti. Ha al suo attivo un centinaio di uscite discografiche in qualità di leader, co-leader e side-man.

 

Stefano Senni – ph @ RCifarelli

 

 Stefano Senni, contrabbassista di grande spessore strumentistico e dalla cadenza carica di groove, ha suonato con jazzisti quali Art Farmer, Lee Konitz, Steve Grossman, Randy Brecker, George Cables, Tom Harrell, Cedar Walton, Enrico Rava, Bob Mover, Ray Mantilla, Eddie Henderson, Richard Galliano, Don Byron, Jeff Ballard, John Abercrombie, Aaron Goldberg, nel quintetto I visionari di Stefano Bollani, e con tanti altri del panorama italiano e internazionale. Collabora da tempo con la pianista e cantante Francesca Tandoi. È presente in oltre settanta incisioni e a suo nome ha pubblicato Eraserheads” (2014).

Marco Frattini è batterista e compositore. Possiede uno stile ricco e articolato, col gusto della poliritmia, ama la ricerca e si muove con naturalezza in diversi ambiti musicali. Ha collaborato, suonando in festival in tutto il mondo, con George Garzone, Trilok Gurtu, Javier Girotto, Darryl Hall, Mark Abrahams, Flavio Boltro, Gianluca Petrella, Ratko Zjaca, Roy Paci, Pietro Tonolo, Max Ionata, Marco Tamburini, Simone Zanchini, Francesco Diodati e tanti tanti altri. È parte attiva in diversi progetti, come C’mon TIGRE (“Scenario”, 2022), Lucifour M (“Words”, 2021), MACK (“MACK”, 2019), MightyQ (“Cabinet of Foreign Curiosities”, 2017, con Pasquale Mirra), ecc. Recenti sono le collaborazioni con gli Extraliscio e con Rosa Brunello (“Sounds like freedom”, 2022). “Empty Music” (2022) è il suo ultimo album da leader, dedicato alle songs di Chilly Gonzales. 

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lunedì 23 gennaio, ore 21 – Teatro Verdi, Forlimpopoli (FC) – prenotazioni: nicolacataldo@alice.it, SMS o WhatsApp al 340 5395208

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