“Vieni via con me lontano da qui oltre la collina, oltre quella linea là.”
Ieri sera sono fuggita via dal mio paesino direzione Bologna, per una delle ultime date del Back To The Roots Tour dei Sick Tamburo, che si concluderà proprio questa domenica 18 dicembre al Capitol di Pordenone, che vedrà la partecipazione di special guests come Pierpaolo Capovilla, Roberta Sammarelli, Motta, Tre Allegri Ragazzi Morti, che suoneranno assieme alla band. Un evento in onore di Elisabetta Imelio, cofondatrice del gruppo assieme a Gian Maria Accusani, putroppo scomparsa prematuramente. L’incasso sarà devoluto in beneficenza.
Siamo al Mercato Sonato, centro culturale di Bologna, quartiere San Donato.
Sono le 23 e dopo una trepidante attesa e locale sold out, la band sale sul palco, con un enorme boato della folla, con i loro passamontagna cult che coprono il loro viso ma non la voglia di spaccare e penetrarci e sventrarci le anime, come delle lame infuocate.
La band trascina tutto il pubblico in un delirio costantemente lucido, giovani studenti universitari e “giovani” più attempati come la sottoscritta, uniti come una grande famiglia a cantare a squarciagola e in modo totalmente stonato e distorto, urla di rabbia mischiate a una gioia incontenibile. Rock con scariche elettriche in chiave punk melodica sono la firma dei Sick Tamburo che non mollano per un attimo, lanciandoci delle bombe senza sosta.
Pezzi storici della band come Meno Male Che Ci Sei Tu, Sei Il Mio Demone, Il Fiore Per Te, La Mia Mano Sola, La Fine Della Chemio, Baby Blu e l’esplosione con Betty Tossica, uno dei pezzi iconici dei Prozac+, (band precedente di Gian Maria ed Elisabetta, per chi non lo sapesse).
Esserci è prima di tutto un omaggio alla memoria di Elisabetta, un atto liberatorio e furioso allo stesso tempo.
Il tamburo continua a battere, così come i nostri cuori e il ricordo di chi non è più qui fra noi.
“Forse è l’amore” Senza il forse.