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Andare ai concerti è un’esperienza unica che regala sublimi emozioni adrenaliniche ma non solo, offre anche la possibilità di conoscere e incontrare nuove persone, che ti legano ad un unico comune denominatore: la passione per la musica.
Al concerto di Giorgio Canali a Bertinoro ho avuto l’occasione di conoscere due dei componenti dei Marcabru, gruppo Folk Randagio progressivo della provincia di Forlì Cesena, precisamente di Forlimpopoli.
Marcabru è il nome in francese di un trovatore provenzale del XIII secolo, di origini umili. All’interno del movimento poetico dei trovatori è inventore del trobar clus, una forma poetica ermetica. Per le sue origini e l’originalità il gruppo lo ha scelto come protettore e antenato ma anche per la sonorità del nome stesso; Marcabru (si pronuncia alla francese con l’accento sulla u, anche se l’accento non si scrive).
Oggi vi parlerò del loro ultimo lavoro, Asteroids, prodotto da Alessandro Fiori.
Onestamente non conoscevo questo gruppo, nonostante la breve distanza di Km che ci divide, sono rimasta ammaliata in primis dalla voce di Marie Rascoussier, una vocalità sensuale e magnetica, una poetessa stile Patti Smith e Charlotte Gainsbourg, accompagnata da Fabio Briganti, Filippo Fiorini e Fiorenzo Mengozzi che utilizzano svariati strumenti come l’ukulele, cigarbox, didjeridoos, percussioni e chi più ne ha ne metta, donandoci un’esplosione di suoni e colori ipnotici.
Inoltre nel disco partecipano altri musicisti; Alessandro Fiori, Fiorino Fiorini, Marco Norvegna, Mattia D’Ovidio, Regine Kohne, Massimo Blindur De Vita, Carla Grimaldi e Michelangelo Bencivenga. Tocco di classe.
I Marcabru sono degli asteroidi del folk planetario, seguono ognuno il proprio moto e la propria strada, incrociandosi fino a formare queste soavi melodie che ruotano attorno ad una galassia di stelle cadenti.
Interessanti sono anche i testi, sia in lingua inglese che francese, a parte una frase in italiano in Blake’s Divine Light, ispirati a poeti e grandi scrittori, da Baudelaire, Blake, Fante, Lee Masters, per citarvene alcuni.
10 brani, 33 minuti e 48 secondi di grandiosa canzone d’autore di musica popolare, intensa, avvolgente come una calda coperta che ti abbraccia e scalda l’anima.
“We are the Asteroids. We are Spiders. We are Tigers. We are Bacteria.
World is always spectral. World is the noise your behaviour makes.
Miaow”