Non sentivo Stefano “Edda” Rampoldi in live da un paio di anni. Venerdì 9 dicembre sono stata al Bronson Club per rivederlo di nuovo dal vivo.
Il concerto inizia alle 22 e 30 circa, Edda sale sul palco con la sua band e oltre a presentare pezzi del suo nuovo album, Illusion, (di cui vi avevo già parlato qui), ha ripercorso grandi pezzi della sua carriera, come Vela Bianca, Zigulì, Signora, Benedicimi, Stellina e l’immancabile Spaziale, che come tutte le volte mi ha lasciata senza respiro.
Vi avevo detto che nel suo ultimo album Edda ha una voce ancora più bella e avevo ragione, il cantautore si è dimostrato ancora una volta un artista di talento, la sua vocalità unica nel suo genere riesce a trasmetterti emozioni che vanno al di là dello spazio e del tempo, i suoi testi senza filtri, crudi e romantici allo stesso tempo, incantano tutti i presenti allo show, accompagnato da ottimi musicisti, dove si nota il grande affiatamento e divertimento degli stessi.
Finita la scaletta prevista, Edda sale di nuovo sul palco strimpellando una canzone (a detta sua) per Sanremo. Piccola parentesi, credo che artisti di questo calibro cambierebbero la scena sanremese, riportando il vero talento del cantautorato popolare italiano. Purtroppo a parte qualche eccezione, il cast che ogni anno ci propina il Festival si è trasformato in un vero trash di pietosa decadenza per la musica italiana che mira solo all’audience.
Assistere ad un live di Edda è come incontrare un vecchio amico, quello che colpisce oltre alla sua grandissima e particolare voce e alla sua geniale sregolatezza è la sua umiltà e le sue battute buffe e sagaci che strappano sorrisi.
Quello che abbiamo visto non è solo un grande artista ma un uomo con una spiccata sensibilità, che si mostra per quello che è, semplicemente spaziale.
“Ma per fortuna che ci sei”
Scaletta
Capitano
Gurudeva
Carlo Magno
Alibaba
Lia
Vela Bianca
The Soldati
Edda
Ovidio e Orazio
Signora
Zigulì
Benedicimi
Picchiami
Spaziale
L’ignoranza
Trema
Mademoiselle
Stellina
L’innamorato