Massimo Zamboni e Sabina Macchiavelli: Cosa resterà di questi anni ‘80

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Massimo Zamboni

 

In occasione del convegno Cosa resterà di questi anni ’80, l’Auditorium del DAMSLab giovedì 10 novembre ospiterà Massimo Zamboni (ore 17.30), musicista, ex componente dei CCCP e CSI, in dialogo con Pierfrancesco Pacoda e Lucio Spaziante, e la scrittrice Sabina Macchiavelli (venerdì 11 novembre, ore 17.30) che, intervistata da Roberta Paltrinieri e Ivo Germano, presenterà il suo libro, Chissenefrega degli anni Ottanta (SEM, Milano 2022).

Il convegno, a cura di Roberta Paltrinieri, Alfonso Amendola, Luca Barra e Lucio Spaziante, è dedicato alle influenze che questo decennio ha avuto sulla contemporaneità e dal quale sono emersi fenomeni sociali e culturali che tutt’oggi influenzano immaginari, stili di vita e comportamenti. A partire dalla disciplina sociologica, in particolare dalla sociologia della cultura, la dimensione scientifica e gli appuntamenti divulgativi intendono esplorare, in un’ottica interdisciplinare, i diversi ambiti in cui questa influenza si estrinseca: dagli studi culturali, agli studi mediali, dai consumi generazionali, ai linguaggi artistici.

Massimo Zamboni, nato a Reggio Emilia, è sempre stato affascinato artisticamente dall’immaginario e dal mito sovietico, da quando nel 1982 ideò, assieme Giovanni Lindo Ferretti, i CCCP – Fedeli alla Linea, un gruppo punk con grande seguito di pubblico e oggi celebrato in tutti i libri di storia della musica, attivo fino al 1991. Dalle ceneri dei CCCP, Zamboni e Ferretti hanno generato alcuni anni dopo i CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti), che hanno solcato i palchi italiani per tutti gli anni Novanta, arrivando nel ’97 al primo posto in classifica dell’Hit Parade italiana. Conclusa anche questa esperienza, Zamboni ha poi intrapreso una carriera solista con nuovi album (Sorella sconfitta, 2004; L’inerme è l’imbattibile, 2008; L’estinzione di un colloquio amoroso, 2010; Una infinita compressione procede lo scoppio, 2013), musiche per il cinema (tra le quali Benzina, 2001; Velocità massima, 2002; L’orizzonte degli eventi, 2005; Terapia d’urto, 2006, Il mio paese, 2006; God Save The Green, 2012, Il nemico. Un breviario partigiano, 2015) e il teatro (La detestata soglia, 2010; Biglietti da camere separate, 2011), ma soprattutto è diventato scrittore, con la pubblicazione di sette libri (tra i quali In Mongolia in retromarcia, Giunti, 2000; Emilia parabolica, Fandango, 2002; Il mio primo dopoguerra, Mondadori, 2005; L’eco di uno sparo, Einaudi, 2015; Anime galleggianti, La nave di Teseo, 2016, Nessuna voce dentro, Einaudi 2017, La Trionferà, Einaudi 2021.

Sabina Macchiavelli è nata a Bologna nel 1964 e abita sull’Appenino modenese. Si occupa di cultura come organizzatrice di eventi, ed è insegnante di scrittura creativa e di lingue straniere. È autrice di audio documentari e ha ottenuto un dottorato presso la University of South Wales di Cardiff incentrato sulla docufiction radiofonica. Alcuni tra i suoi racconti e saggi sono apparsi in riviste e antologie. Nel 2013, è uscita per Einaudi la raccolta E a chi resta, arrivederci, scritta con il padre Loriano, e nel 2019 ha pubblicato per Giraldi Editore il suo primo romanzo Più di così si muore. Il suo libro Chissenefrega degli anni Ottanta, Edizioni Sem, è del 2022.

giovedì 10 e venerdì 11 novembre, ore 17.30 – DAMSLab , piazzetta P.P.Pasolini 5/b, Bologna – ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili