Bologna, “Fattori. L’umanità tradotta in pittura”

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45.Fattori G., Pastura maremmana. Cavalli al pas, 95065

Oltre 70 dipinti tra ritratti, scene militari e paesaggi che testimoniano l’unicità di uno dei pittori più importanti della macchia, Giovanni Fattori. Oggi, a oltre 50 anni dall’ultima mostra presentata a Bologna, Fattori torna nella città emiliana: manca infatti un mese esatto all’inaugurazione della mostra Fattori. L’umanità tradotta in pittura in programma dal 16 dicembre al 1° maggio a Palazzo Fava, il Palazzo delle Esposizioni di Genus Bononiae. Musei nelle città di Bologna.

L’esposizione – a cura di Claudia Fulgheri, Elisabetta Matteucci e Francesca Panconi – presenta una selezione di opere in grado di far emergere la particolare maestria di Fattori nell’esprimere l’umanità e le più profonde emozioni. È il sentimento infatti l’elemento che caratterizza maggiormente la sua pittura e le opere in mostra lo testimoniano.

Uno sguardo allo stesso tempo innamorato e disincantato sull’esistenza è ciò che emerge dalla nuova esposizione bolognese. Un excursus temporale e tematico che attraversa la vasta produzione del pittore, rivelandone la poesia che si cela tra le “macchie”. Ma non solo: sono numerosi infatti i generi pittorici coi quali Fattori si è confrontato, elemento chiave della sua modernità pittorica. Diversi generi per esprimere l’immutabilità del sentimento umano e l’eternità dietro la contingenza.

La mostra non si limita a tracciare un percorso storico, ma anche tematico: dalla nascita della macchia come genere pittorico alla documentazione degli eventi bellici risorgimentali, dai ‘ritratti dell’anima’, dipinti tra il 1861 e i primi anni del Novecento, agli studi di paesaggio e Castiglioncello dove si trasferisce dopo la morte dell’amata moglie, dalle  trasformazioni del tessuto urbano fiorentino agli animali della Maremma.

16 dicembre – 1 maggio, Fattori. L’umanità tradotta in pittura, Palazzo Fava Bologna