Dal 26 novembre al 5 febbraio 2023, P420 presenta Acts of pulse, prima mostra personale della scultrice spagnola June Crespo (Pamplona, 1982) negli spazi di P420 dopo Foreign Bodies, doppia presentazione nel 2018 con John Coplans a cura di João Laia.
“La parola inglese pulse è un vocabolo potente che già nel suono evoca le singolari sfumature in cui si articola, ognuna con una diversa accezione poetica: esso indica un impulso del corpo (un battito cardiaco, il polso del cuore), un ritmo (come quello musicale) e anche una forza, intesa nel suo significato di energia vitale. Acts of pulse traduce artisticamente questa risorsa sorprendente della parola di racchiudere più movimenti del pensiero in un unico segno scritto, qualità insita anche nel linguaggio scultoreo: la forma di un’opera esprime la natura proteiforme della materia che continuamente si trasforma e rimodella la realtà poiché contiene al suo interno altre possibili espressioni del mondo (il cosmo è in-habited, già abitato dentro), come una particella elementare che si combina indefinitamente a seconda delle forze che agiscono e delle interazioni innescate” spiega Marinella Paderni nel testo introduttivo alla mostra.
June Crespo espone una serie di nuovi lavori realizzati appositamente per l’occasione, con i quali si cimenta nella sperimentazione di nuove associazioni di materiali, come fusioni in bronzo in dialogo con elementi tessili, resine, acciaio e cemento. La vicinanza di materiali così diversi, alcuni tradizionali e altri appartenenti alla contemporaneità e al quotidiano, crea una particolare forma di straniamento: lo stupore di questo incontro si fonde con la naturalezza con cui questi elementi si legano in una nuova struttura organica.
Il lavoro di Crespo prende forma nel suo farsi, è il luogo dove qualcosa “accade”. Questa metodologia istintiva appiattisce qualsiasi relazione gerarchica tra gli elementi, che sono contemporaneamente basamento, cornice, supporto, scultura.
“Che forme assume lo spazio tra la lingua e il palato? Come diventa quando i movimenti della mandibola e le pareti interne della bocca lo modellano? La materia del corpo è fatta di apparenti opposti che si muovono e si trasformano incessantemente, creando una continuità di forme che non sono mai uguali. Rigido e morbido, osseo e fluido, solido e molle, il corpo umano ha delle risonanze in altri elementi naturali che si riverberano nella loro figura e struttura, come in un fiore e nel movimento dei suoi petali ricordandoci una bocca nell’atto di aprirsi”.
Come osserva sempre Marinella Paderni, l’artista spagnola indaga le possibilità espressive nascoste delle cose, le trasformazioni dei materiali che trovano nuove soluzioni formali e concettuali grazie ai processi nuovi e arcani della scultura, contribuendo felicemente al discorso sul divenire del linguaggio scultoreo contemporaneo in un’epoca che vede la fisicità del mondo rispondere al distanziamento di questi tempi.
La mostra a P420 precede le mostre personali in programma per il 2023 al Centro de Arte Dos de Mayo a Madrid e nel 2024 al Guggenheim Museum di Bilbao.
Fino al 5 febbraio 2023. Bologna, Galleria P420, via Azzo Gardino, 9. Info & Orari: www.p420.it