C’è grande fermento a Bologna per l’imminente arrivo del Ritratto di Papa Giulio II di Raffaello che, dalla National Gallery di Londra, si stabilirà per qualche tempo presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, dall’8 ottobre al 5 febbraio. In vista di questa importante occasione, la città, i suoi musei e le sue Fondazioni, hanno deciso di celebrare e ricordare la grande stagione del rinascimento bolognese con un’esposizione diffusa.
Il punto di partenza di questo percorso è ovviamente la Pinacoteca Nazionale, con il Ritratto di Papa Giulio II, punto forte della mostra Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna. L’esposizione, curata da Maria Luisa Pacelli, Daniele Benati ed Elena Rossoni, ripercorre lo sviluppo del Rinascimento bolognese dal 1475 al 1530, partendo dai pittori di corte dei Bentivoglio fino ad arrivare ai capolavori di Parmigianino del 1527, passando per le opere di Michelangelo, Bramante e, ovviamente, Raffaello.
Il percorso artistico promosso dalla città però va oltre la singola esposizione presso la Pinacoteca, con l’obiettivo di offrire una vera e propria immersione nel contesto della scena artistica dall’epoca bentivolesca fino all’incoronazione di Carlo V, soffermandosi in particolare sul ruolo cruciale avuto da Giulio II nelle vicende cittadine. L’idea si è presto concretizzata in un itinerario a tappe attraverso 9 luoghi emblematici in cui sono visibili opere fondamentali dei principali artisti che resero grandiosa la civiltà figurativa felsinea tra XV e XVI secolo: Niccolò dell’Arca (Bari, 1435 circa – Bologna, 1494), Francesco Raibolini detto il Francia (Bologna, 1460 circa – ivi 1517), Amico Aspertini (Bologna 1474 o 1475 – ivi 1552), oltre alla compagine dei ferraresi Francesco Del Cossa (Ferrara, 1436 – Bologna, 1478), Ercole de’ Roberti (Ferrara, 1451-1456 – Ferrara, 1496) e Lorenzo Costa (Ferrara, 1460 – Mantova, 5 marzo 1535).
Il percorso guarda non solo alle collezioni permanenti dei singoli musei, ma anche alle loro stesse strutture architettoniche. Di Palazzo D’Accursio – all’interno del quale si potranno ammirare opere di grande importanza come la Crocifissione con i santi Giovanni e Girolamo di Francesco Francia o la Vergine allattante di Amico Aspertini – si potranno apprezzare la grande Corte d’Onore, lo Scalone o la Torre dell’Orologio, tutte strutture rinascimentali. Lo stesso accade per il rinascimentale Palazzo Ghisilardi che accoglie al suo interno il Museo Civico Medievale: al suo interno, l’epoca dei Bentivoglio è rappresentata da rari manufatti come lo Stocco, una spada donata da Papa Niccolò V a Ludovico Bentivoglio, o il Targone, scudo da parata dipinto con San Giorgio e il Drago, o la tomba di Domenico Garganelli, opera polimaterica tra i capolavori di Francesco del Cossa.
A Palazzo Pepoli spetta invece il compito di raccontare la storia della città, offrendosi come sede del Museo della Storia di Bologna. Dimora di una delle più potenti famiglie della Bologna di epoca medievale, il Palazzo oggi offre un vero e proprio excursus attraverso i secoli e un ampio spazio è dedicato alla Bologna del Rinascimento e alla famiglia dei Bentivoglio. La memoria di Bargellini, la potente famiglia alleata dei Bentivoglio, è invece custodita presso Palazzo Bargellini dove ha sede il Museo Davia Bargellini: qui, tra le numerose opere rinascimentali, spiccano il busto di Virgilio di Onofri, il suo presunto ritratto attribuito ad Aspertini, i dipinti di maniera raffaellesca con San Lorenzo e San Petronio di Innocenzo da Imola, già in Santa Maria dei Servi.
Le corti, gli artisti e le potenti famiglie sono però solo una faccia del Rinascimento. Sull’altro lato della medaglia ci sono anche i primi scienziati, collezionisti e osservatori della natura: a loro è dedicato il Museo di Palazzo Poggi, le cui sale, decorate dagli affreschi della stagione manierista, accolgono il tesoro di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), professore e inventore del museo scientifico moderno.
Protagonisti di questo percorso diffuso attraverso l’arte e la cultura del Rinascimento non sono solo però i musei e i palazzi della città. La Chiesa di San Giacomo Maggiore ospita al suo interno la cappella della famiglia Bentivoglio, autentico capolavoro del Rinascimento bolognese, decorata da Lorenzo Costa e Francesco Francia, due dei principia artisti attivi in città alla fine del XV secolo, autori anche insieme a Amico Aspertini della decorazione per uno dei più importanti cicli pittorici del Rinascimento bolognese conservato all’Oratorio di Santa Cecilia. Anche la chiesa di Santa Maria della Vita conserva al suo interno un piccolo tesoro: il complesso scultoreo del Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca, risalente al 1463 circa. Infine, la maestosa basilica di San Petronio conserva al su interno numerose testimonianze delle campagne artistiche del tempo: la decorazione dei finestroni laterali, dove operarono anche Niccolò dell’Arca e Francesco di Simone Ferrucci, l’assetto attuale della facciata, i capolavori di Costa, Onofri e i dipinti di Aspertini.
Nove differenti luoghi che, collocandosi in differenti zone della città, danno vita a un percorso immersivo nell’arte e nella cultura della Bologna rinascimentale. Il racconto di questa storia e dei suoi preziosi tesori sarà accompagnato alcune risorse online, come il podcast che, attraverso diverse voci, funge da audioguida per la visita dei diversi siti coinvolti.
Il Rinascimento a Bologna, una mostra diffusa – info: bolognawelcome.com
8 ottobre – 5 febbraio, Ritratto di Papa Giulio II di Raffaello, Pinacoteca Nazionale di Bologna, info: pinacotecabologna.beniculturali.it