A partire dall’opera edita e inedita di Danilo Kiš, grande autore serbo del Novecento, nasce la riscrittura operata da Cantieri Meticci e diretta dal regista Pietro Floridia: dai frammenti di testo, dalle immagini, dagli schemi della trama abbozzati proprio durante quel suo ultimo viaggio in treno origina Come un uomo inseguito, che sarà presentato in prima nazionale dal 26 al 28 settembre a Salus Space, a Bologna.
Un giallo metafisico alla ricerca di un padre scomparso, che si dipana lungo i binari di quelle domande che da sempre accompagnano l’umanità: cosa ereditiamo dal passato? Come possiamo trasmetterlo a chi verrà dopo di noi? Cosa possono la scrittura e l’arte di fronte alla morte?
Gli spettatori sono accolti a bordo di quel treno destinato a viaggiare lungo il corso della Storia, attraversando l’Europa in tre epoche diverse per un misterioso appuntamento fra le generazioni: 1944, 1989, 2022.
Kiš, nato da padre ebreo ungherese e madre montenegrina, è stato definito da Susan Sontag “uno dei tre maggiori scrittori viventi”, con una vasta produzione che comprende racconti, poesie, saggi, e che può essere letta come un’unica grande meditazione sulla Storia.
Oltre che autore di talento, Danilo Kiš è stato soprattutto Homo poeticus, capace di opporre alle sparizioni dei corpi senza tomba causati da nazismo e stalinismo la letteratura, la “realtà non reale” come campo poetico – ma anche politico – di redenzione: le sue opere raccolgono infatti il tentativo di elevarsi al di sopra delle divisioni etniche e religiose, senza perderne la consapevolezza culturale.
Il cast
In scena attori, musicisti e videoartisti di Cantieri Meticci che si sono messi in gioco anche in veste autoriale, andando ad arricchire con le diversità di provenienza, età e background culturale la riflessione intorno ai testi. L’opera di Kiš ha fatto risuonare in ciascuno temi, nodi e questioni che appartengono anche a sfere molto diverse della nostra esistenza: dalla dimensione intima legata al tema dei padri scomparsi, all’“arte del morire”, ad allargamenti su un contesto globale e sulle forze in conflitto che lo vanno plasmando.
Il treno
Il luogo del viaggio teatrale è un treno reale: i trenta metri di metallo del ‘Treno del Ricomincio’, costruito da Cantieri Meticci nell’estate del 2020 affinché attraversasse Bologna, raccogliendo storie, memorie e oggetti artistici creati dai cittadini. I suoi tre vagoni distinti ma collegati fra loro sono per noi il simbolo di tre generazioni diverse che non potevano che ripartire insieme, restando congiunte una all’altra, pensandosi come comunità di destino. Il tema di quello che Walter Benjamin definì “l’appuntamento misterioso tra le generazioni” permea anche molte altre pratiche che costituiscono il terreno fertile da cui è germogliato questo spettacolo: primo fra tutte il viaggio compiuto nell’ex Jugoslavia di Kiš, nel 2021, tenendo piccoli laboratori per i bambini afghani in fuga, nella convinzione che gli strumenti artistici che possiamo trasmettere possano contribuire a fornire via di resistenza e di fuga alle violenze che subiscono alle frontiere. Molte immagini dell’Uomo inseguito nascono proprio in quei campi sull’orlo del confine con l’Europa.
26-28 settembre, ore 20.30 – Salus Space, via Malvezza 2/2, Bologna – info: salus@cantierimeticci.it – prenotazioni: bit.ly/uomo-inseguito