Crisalide en plein air

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Sabato 27 e domenica 28 agosto Crisalide Forlì Festival, diretto e organizzato da Masque Teatro, presenta due momenti spettacolari en plein air di fine estate, prima di addentrarsi nel ricco programma di eventi di settembre e ottobre.

Fucina creativa dei due appuntamenti è il Giardino di Gualdo a Meldola (FC), abitazione e cortile, base laboriosa ed eccentrica del festival Crisalide, nel cuore dell’appennino forlivese.

Sabato 27 agosto (dalle 17 alle 21) pourparler. in luogo agricolo ascolti e discorsi en plein air, a cura di Isabella Bordoni, con Isabella Bordoni, Ivan Fantini, Maria Nadotti, Christian Mastroianni e Alessandro Perini.

Il progetto pourparler di Isabella Bordoni che coinvolge musicisti, scrittori e saggisti, è una sorta di esperienza immersiva nella natura, nei suoni e nelle parole. Nasce dal desiderio di “consociare” spazi, superare dicotomie e, in un determinato momento e in date circostanze, trasformare un’abitazione privata in una postazione pubblica. A Gualdo, nell’appennino forlivese pourparler situa il proprio respiro tra casa e cortile, attrezzeria e bosco, e qui amplia lo spazio di discorsività che muta i luoghi privati in permeabili e quelli pubblici in interiori. Così la giornata nelle parole di Isabella Bordoni: La presenza di Alessandro, Christian, Ivan, Maria e mia, così come l’evocazione di altre voci e presenze, crea un habitat unitario e diversificato che a sua volta genera, attraverso l’incontro, nuove gemmazioni. pourparler è una giornata aperta, cosa viva tra cose vive, inizia con la luce e finisce con il buio, si fa accompagnare dal sole e raggiungere dall’ombra: il tempo è metrica d’ascolto, l’insieme di cammino, sosta, nutrimento, gusto, discorso, è gesto estetico, il loro sconfinamento è politico, poetica non conforme.

Isabella Bordoni è autrice, artista, curatrice indipendente. Attraversa – prima con nome Giardini Pensili (1985-2000) e in seguito a nome proprio – i territori delle arti elettroniche e performative, della sound e radio art, della poesia e della vocalità, in Italia e in Europa.

Ha realizzato lavori per enti radiofonici europei e in Italia per RAI Radio3, dagli anni di Audiobox alle collaborazioni più recenti con Tre Soldi.

Curatrice dal 2016 del programma di residenza e del progetto editoriale Imagonirmia, nel 2021 ha creato con Orf-Kunstradio (A), il formato Imagonirmia feat. Audioritratto d’artista; Trauma_mappe del mutamento (2022) è la produzione più recente realizzata per Tre Soldi/Rai Radio3.

Da decenni allarga le maglie dell’azione artistica, indaga i rapporti tra corpi, spazi, forme dell’abitare.

Attraverso l’ascolto, fa emergere o genera atti di relazione per osservare criticamente stigma e norma; alcune di queste esperienze si traducono in drammaturgie d’ascolto, azioni di ampia estensione urbana che legano poesia e luoghi, lingua, oralità, tecnologia, natura, e spesso si articolano in progetti di publishing, arte pubblica e relazionale. pourparler– prosegue l’autrice –si situa e de-situa tra luogo e mappa: Ivan Fantini, “cuoco eterodosso e dimissionario” e scrittore, ci pone a tu per tu con i modi dell’ospitalità in senso ampio e inusuale. Attraverso esercizi di fermentazione, il cibo si manifesta come organismo composto e decomposto, sostanza in continua trasformazione.

Con Christian Mastroianni, il suono si fa ossatura dello spazio abitato con una sonorizzazione costante e mai uguale.

Con Maria Nadotti ci inoltriamo nella trilogia “Into their labours” di John Berger (autore di cui è curatrice e traduttrice italiana) che ripercorre il viaggio della migrazione contadina europea dalle montagne alla metropoli.

Alessandro Perini, artista sonoro e compositore, crea una punteggiatura nello spazio aperto inducendoci ad avvicinarsi al suono in cammino, come esperienza anche vibratoria e tattile; Tom Sherman artista e scrittore, partecipa in voce a pourparler da Port Mouton Bay, immerso in una natura diversa e uguale.

Mio e di tutti, il compito della tessitura: tra micro e macro, tra biografia e mondo, tra vita, morte, vita”.

 

 

Domenica 28 agosto giornata ricca di eventi performativi. Si inizia (ore 17) con la performer Francesca Proia, che da anni si occupa di yoga (nel 2018 fonda a Ravenna I vasi comunicanti, scuola di alta formazione e ricerca yoga accreditata da Yoga Alliance, e I campi magnetici, percorso di ulteriore specializzazione rivolto a maestri di yoga) conduce il laboratorio, dal titolo Mantra, che indaga, attraverso le posture, le tecniche del soffio e dei suoni-seme tantrici, territori in cui queste intuizioni coincidono in un unico campo percettivo di trasformazione attiva.

Francesca Proia, danzatrice con alcune delle compagnie italiane e straniere più interessanti nel panorama della danza, coreografa per il Romeo Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio e attiva nell’ambito della creazione performativa, ha presentato i suoi lavori nei maggiori festival italiani e in Francia, Germania, Giappone, Stati Uniti, ricevendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale.

 

 

Alle 18 la talentuosa danzatrice e coreografa Paola Bianchi debutta con Bad Being in the Act of Doing, lavoro performativo che porta in scena gli stati del corpo che si alternano. Stati del corpo che nascono per morire un istante dopo. Stati del corpo che persistono. Narrazione interna del corpo. Motivazione interna al corpo. Affondo le mani nella crisi. Cerco la vita del movimento non la sua bellezza. Dipano la trama senza conoscerla. Escludo le transizioni. Distruggo la forma per far sì che il corpo sia presente in ogni istante. Mi spingo nel torbido stupore dell’essere nella scena evitando il fare sulla scena. Manifesto l’essenza, e non improvviso.

Paola Bianchi, coreografa e danzatrice. Con i suoi lavori partecipa a festival nazionali e internazionali. È co-fondatrice del [collettivo] c_a_p che si impegna nella divulgazione della cultura della danza contemporanea. Conduce laboratori di ricerca coreografica e tiene lezioni teoriche presso alcuni atenei italiani. Ha curato la direzione artistica di rassegne e festival. Nel 2014 Editoria&Spettacolo pubblica il suo volume Corpo Politico _ distopia del gesto, utopia del movimento.

 

 

Alle ore 18.45 il Giardino del Gualdo diventa il palcoscenico di Arsura in the garden del gruppo nanou. A 10 anni dalla performance Sport, nanou torna a lavorare nella dimensione di solo coreografico per definire e rinnovare il suo immaginario visionario. Così il lavoro nelle parole degli autori: Arsura è una sete che si genera grazie al vuoto, all’assenza, alla resistenza di un corpo solo in uno spazio vasto. È un lavoro sul tempo. La composizione è un dispositivo che elenca una serie di disfacimenti di carne sola e solitaria, omettendo il prima e il dopo di un racconto. È un attimo sospeso, carico di dramma, in cui osservare le macerie dell’accaduto. Tentiamo così di scampare alla fine rovinosa che decreta necessariamente un applauso o un buio.

gruppo nanou nasce a Ravenna nel luglio del 2004 come luogo di incontro dei diversi linguaggi e sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. In questo contesto corpo, il suono e l’immagine trovano un linguaggio comune nella coreografia, dando vita ad un’opera organica. gruppo nanou concentra la propria ricerca sul corpo, inteso come: corpo sonoro, corpo/oggetto, corpo/luce, elementi che si situano sullo stesso piano del corpo del performer, il quale diviene segno tra i segni. Di conseguenza la coreografia è assunta come linguaggio comune alle diverse specializzazioni artistiche che dialogano sulla scena.

L’intensa giornata si conclude (ore 19.45) con il primo studio di Phasma di Masque Teatro, con Eleonora Sedioli, ideazione Lorenzo Bazzocchi. Dalle parole del regista: “Phasma ovvero il leitmotiv del corpo in movimento. Di fronte alla rappresentazione ci poniamo come ci si pone al cospetto di una immagine sacra verso la quale non sentiamo affezione e dalla quale non desideriamo altro che allontanarci. Il nostro compito è quindi dissolvere la materia-corpo per estrarne trasparenza ed affrancarla della sua costitutiva durezza, affinché la figura che in essa dimora perda consistenza, viaggi attraverso stadi di sempre più evidente evanescenza, tenda cioè al fantasmale. Questo cammino passa necessariamente attraverso stati di pietrificazione nei quali il movimento si cristallizza ed il corpo assume la consistenza al tempo stesso di vento e fossile”.

 

27 e 28 agosto – dalle ore 17 – Giardino di Gualdo, Strada Gualdo-Ribatta 7, Meldola (FC) – prenotazione obbligatoria: 393 9707741, masque@masque.it – ingresso a ogni giornata € 10