Alessandro Berti: a Bologna debutta Blind Love

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ph Daniela Neri

 

Dal 27 aprile all’8 maggio debutta al Teatro Arena del Sole di Bologna lo spettacolo Blind Love, terzo e ultimo capitolo della trilogia Bugie Bianche di Alessandro Berti, al quale ERT / Teatro Nazionale ha dedicato una personale che ha visto in scena Black Dick e Negri senza memoria al Teatro delle Moline. Dal 10 al 22 maggio Blind Love è in programma anche a Modena al Teatro Tempio.

Alessandro Berti è autore e attore tra i più originali in Italia: nell’ultimo decennio il suo lavoro lo ha visto sempre più impegnato in un percorso di indagine sulla relazione tra teatro, politica ed etica in tutte le sue possibili declinazioni. Lo scorso anno ha ricevuto il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica alla 56° edizione del Premio Riccione per il Teatro.

I testi della trilogia Bugie Bianche – un percorso sulla storia e sulle attuali questioni del rapporto tra maggioranza bianca e minoranza nera nelle società occidentali – sono editi nella collana Linea di ERT / Teatro Nazionale e Luca Sossella editore, a cura di Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono.

La pubblicazione sarà presentata mercoledì 27 aprile alle ore 18.00 presso il Teatro Arena del Sole: intervengono Alessandro Berti, la studiosa Rossella Menna e Gaia Raffiotta, curatrice del progetto. Modera Sergio Lo Gatto.

Con il primo capitolo della trilogia, Black Dick, Berti ripercorre la storia dell’immagine del maschio nero per come l’ha costruita e spacciata il maschio bianco, specialmente negli USA: dalle colonie ai trionfi nello sport, dallo schiavismo ai linciaggi, dalla musica alla pornografia.

La seconda tappa, Negri senza memoria, è invece un’indagine sul complesso ed equivoco rapporto tra italoamericani e afroamericani negli Stati Uniti, fatto di ipocrisie, diffidenza e attrazione.

Allontanandosi dalla ricerca storica e dal monologo, a coronamento ideale di questo percorso, con Blind Love, Berti conclude la trilogia andando in scena insieme all’attrice Rosanna Sparapano. È un dialogo intimo tra una coppia mista (lui bianco, lei nera), immaginario ma verosimile, che incarna nella coerenza psicologica dei personaggi alcune brucianti questioni della società di oggi in Italia. In una stanza da letto una domenica mattina i due protagonisti si trovano inaspettatamente a squarciare il velo dell’abitudine e a provare a nominare il “non detto” su alcuni temi caldi: desiderio, immagine dei corpi, stereotipi razziali, coscienza politica.

Note di Alessandro Berti

Blind Love fa parlare una coppia, lui-lei, una coppia che oggi si direbbe mista, cioè lui bianco lei nera. Italiani entrambi, colti, aggiornati, insomma una coppia di città, lei con una cultura francofona, lui anglofona, una domenica mattina, nel loro monolocale, iniziano una discussione a partire da una confessione di lui, anzi una domanda: che desiderio è un desiderio per qualcuno che puoi guidare, comandare? E ancora: perché la donna nera per un bianco è sempre solo la schiava o l’amazzone, cioè il massimo di passività o il massimo di aggressività? Naturalmente lei non si riconosce in questi due ruoli e ambisce ad essere vista per quello che è. Ma non è facile, neanche per una coppia del genere, sfuggire ai fantasmi, propri e di un’intera società.

Ma il testo non si ferma all’indagine delle trappole psicologiche di una relazione interracial oggi, qui. I due personaggi, cittadini del futuro, con la loro cultura e la loro capacità di ragionare, si spingono oltre e presto si trovano a discutere di questioni più ampie: che atteggiamento si deve avere riguardo alle lotte identitarie di una società diventata tribale? Che ruolo ha la religione nella formazione della nostra psiche? Il ricordo della sofferenza, personale e collettiva, è un monito necessario o un fardello di cui liberarsi? Come ci cambia tutto il tempo che passiamo davanti a uno schermo? E in particolare: come la pornografia influisce sulle dinamiche del desiderio? E l’immaginario razziale, razzializzato, come interviene nello sguardo sulle persone che amiamo? Riusciamo ancora a sperare? L’amore è cieco o la cecità verso gli altri ci impedisce di amare davvero?

ph Daniela Neri

Alessandro Berti è attore, regista e drammaturgo.

Dopo la scuola del Teatro di Genova fonda con Michela Lucenti L’Impasto Comunità Teatrale, per cui scrive e dirige tutti gli spettacoli, tra i quali: Skankrer (1996), Terra di burro (1997), Trionfo anonimo (2000), L’agenda di Seattle (2001), Il quartiere (2002). Nel 2002 vince il premio Gherardi con Teatro in versi. Dal 2006 avvia un percorso di ricerca sul monologo come canale privilegiato di relazione col pubblico, che dà vita agli spettacoli Confine (2006), Pietra, pianta (2009), L’abbandono (2010), Combattimento spirituale davanti a una cucina Ikea, (2011, Premio I Teatri Del Sacro), Un cristiano (2014). Con i successivi Fermarsi (2015) e Leila della Tempesta (2016), dialogo a due su religioni, laicità e Costituzione, il lavoro di Berti approfondisce l’interesse per le tematiche sociali, al centro anche della trilogia Bugie Bianche, di cui fanno parte Black Dick (2018), Negri senza memoria (2020) e Blind Love (2022).

È fondatore di Casavuota, associazione che si occupa di intervento culturale (in particolare sul territorio della Città Metropolitana di Bologna), con il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine attraverso l’arte – teatro, scrittura, arti visive – intesa come motore di riflessione pubblica sui temi fondamentali del presente e con un’attenzione particolare alle questioni legate al dialogo interculturale.

dal 27 aprile all’8 maggio – da martedì a venerdì ore 20 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16.30 – Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44, Bologna – biglietti da 7 € a 15 € esclusa prevendita – biglietteria 051 2910910, biglietteria@arenadelsole.it