Nello yoga si utilizzano posizioni e gesti, delle mani e delle dita soprattutto, ma non solo, anche degli occhi e della lingua, delle labbra; sono chiamati Mudra e conosciuti anche come yoga delle dita delle mani, un aspetto minore, poco noto, considerato spesso complementare nella vasta e variegata tradizione yogica.
Il termine Mudra, viene tradotto come gesto o sigillo. Particolari posizioni e intrecci di mani e dita a comporre gesti che evocano e richiamano stati psichici, sigilli energetici atti ad incanalare il flusso vitale in una determinata direzione e a favorire la concentrazione e lo stato meditativo.
In oriente sono presenti ovunque, non solo nel contesto dello yoga: nella tradizione induista, in quella buddista, nei rituali tantrici, nel buddismo tibetano, nel taoismo e nella danza classica indiana. Con minor frequenza anche in occidente, nella religione cristiana, ad esempio, il segno della croce e le mani raccolte in segno di preghiera sono i più noti e diffusi.
Tantissimi sono i Mudra tramandati, molti studiati dal punto di vista simbolico ed esoterico. Si è cercato di carpire il loro segreto studiandoli da vari punti di vista. Ad esempio la loro valenza viene attribuita alla presenza dei canali energetici che proprio nelle dita delle mani iniziano o terminano il loro corso che si dipana lungo il corpo, oppure alla mappa degli organi riflessi o ancora ad una lettura di corrispondenza delle dita delle mani con gli elementi, con i pianeti…
Tutte letture interessanti, affascinanti e portatrici di un valore simbolico ed energetico.
Però… la ricerca e l’esplorazione personale, l’ascolto della risonanza con le proprie energie consente di scoprire un valore particolare di un gesto, vissuto profondamente ed autenticamente. Quando leggi una descrizione o qualcuno ti insegna un Mudra, la sua simbologia e suoi effetti e scopi, ti trovi ad entrare in quel gesto psichico ricercando quelle corrispondenze e quei risultati… altro è se entri in punta di piedi, come un adepto novizio in un tempio… socchiudi piano piano la porta ed entri. Fai danzare le mani, le dita, lasci che si dispongano spontaneamente in un gesto… sei nel tempio, sei nella fede in qualcosa di invisibile che ti guida, non puoi sbagliare.
Allora quel gesto è autentico, è quello che corrisponde al tuo stato psichico del momento o a quello auspicato, alla tua energia o al flusso di energia che sei chiamato ad incanalare in una determinata direzione, una risposta ad un richiamo sottile. Il gesto diviene come un tasto che una volta pigiato attiva un flusso di energia, apre una dimensione psichica nuova. Che poi le due cose non sono disgiunte: far fluire maggiore energia in un chakra, nutre un determinato stato psichico corrispondente (ad esempio per il 4. Chakra, Anahata chakra, uno stato di amore, compassione, unione).
L’invito è quello di sperimentare in uno stato di ascolto, calma, centratura, un naturale disporsi di mani e dita in una forma e poi mantenere quel gesto per almeno 5 min. restando in apertura e ascolto.
I gesti che nascono spontanei saranno molto probabilmente un Mudra codificato di cui puoi andare a leggere le corrispondenze e il simbolismo.
Ci sono molti testi sull’argomento, molto utili da affiancare alla sperimentazione personale.
Ciò non toglie che tu possa, nella scoperta dei Mudra, anche affiancare il percorso tradizionale dalla conoscenza all’esperienza.
Come di consueto ti lascio una piccola pratica.
Il Mudra che amo e che mi risuona profondamente. È un gesto che spontaneamente facevo ancor prima di scoprire essere un Mudra codificato e utilizzato sia nella tradizione buddhista che nella pratica yogica.
Il suo nome è Vajrapradamamudra.
Il gesto è quello che vedi nell’immagine dell’articolo, incroci le dita delle mani lasciando i pollici distesi verso l’alto e porti le mani davanti al petto.
A me ispira senso di unione di maschile e femminile interiore, Animus e Anima (le dita della mano sx che porta l’energia del femminile con le dita della mano dx che porta l’energia maschile), di centratura e di apertura all’ispirazione (i pollici diritti verso l’alto come due antenne ritte a captare). Mantenendo il gesto ad occhi chiusi evochi facilmente immagini di relazione poiché il rapporto maschile/femminile interiore corrisponde sempre agli eventi/accadimenti della tua via nel contesto relazionale.
Questo Mudra riarmonizza la relazione Anima/Animus, aumentando di conseguenza la fede in sé stessi e nell’Universo e rafforzando il potere personale.