Un viaggio nella memoria collettiva attraverso un immaginario museo dedicato a Pier Paolo Pasolini e, quindi, a quel Novecento che le sue opere hanno contribuito a tratteggiare: alla vigilia del centenario esatto della nascita del poeta romano (5 marzo 1922) Ascanio Celestini torna a Rimini, al Teatro Galli, giovedì 3 marzo con Museo Pasolini, uno spettacolo che rende omaggio alla vita e al percorso di una delle voci più brillanti e acute del Novecento, protagonista del dibattito culturale del dopoguerra italiano.
Attraverso le sue parole, Celestini ripercorre uno spaccato della storia del nostro Paese, dal fascismo agli anni Settanta, tratteggiando un secolo che nelle intenzioni di Celestini ancora deve essere raccontato e mostrato, senza reticenze e cancellature.
E come dice Vincenzo Cerami: “se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva sette anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del fascismo fino alla metà degni anni ’70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi anni”.
Museo Pasolini è quindi un viaggio nella memoria collettiva con la finzione scenica di una galleria dove vengono esposti gli oggetti che hanno segnato la vita dello scrittore e la storia italiana. Lo spettacolo nasce da una domanda: come potrebbe essere un museo dedicato a Pier Paolo Pasolini? Con la sua consueta ironia e la sua abile dialettica, Ascanio Celestini si immagina le risposte alle cinque funzioni di un museo stabilite dall’International Council of Museums: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo e un testimone che l’ha conosciuto, il museo si compone partendo dalle domande: qual è il pezzo forte del museo? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale reperto dovremmo impegnarci ad acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperare da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui e come dobbiamo esporlo?
Celestini dunque conduce il pubblico attraverso una vera e propria visita guidata alla scoperta di un patrimonio immateriale che consente di svelare le opere e la vita di Pasolini e al contempo di approfondire la storia d’Italia. “Il luogo del delitto di Pier Paolo Pasolini – dice Celestini – non è l’Idroscalo di Ostia. È il Novecento”.
giovedì 3 marzo, ore 21 – Teatro Galli, Rimini – ingresso unico 15 euro – biglietti: biglietteria.comune.rimini.it 0541 793811