Garantito da noi: Pane e Petrolio

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ph Sara Colciago

 

Il progetto Pane e Petrolio, in scena mercoledì 16 e giovedì 17 marzo al Teatro Socjale di Piangipane, nasce dal desiderio di un incontro umano e artistico, un incontro preparato nel tempo, quasi senza volerlo, perché i percorsi di ricerca teatrale del Teatro delle Ariette e del Teatro delle Albe sono stati già da molto tempo (20 anni) percorsi paralleli, che si osservavano, si chiamavano, dialogavano e avevano bisogno prima o poi di convergere.

«In tutti questi anni – spiegano i protagonisti Paola Berselli, Luigi Dadina, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini –, con il teatro, abbiamo interrogato un’identità comune per trovare risposte alle nostre inquietudini. Abbiamo abbandonato le strade maestre del teatro per inoltrarci in sentieri lontani dai sipari e dai velluti. Grazie a questi sentieri abbiamo ritrovato le nostre radici, le umili origini di figli di quel mondo contadino e operaio, incarnato nei simboli della falce e del martello. Un mondo oggi apparentemente scomparso».

Di queste radici la società contemporanea, che viaggia a velocità supersonica, ne conserva incrostate le tracce nelle periferie e nelle province.

 

ph Sara Colciago

 

«Lì abita il nostro popolo e stanno i nostri spettatori ideali – dicono ancora gli autori – lì vivono i ragazzi e i cittadini che frequentano i nostri laboratori, che fanno teatro con noi, da Lido Adriano a Valsamoggia, da Diol Kadd a Calais. Siamo cresciuti mentre si sbriciolava tutto. Pasolini lo racconta con dolore e lucidità. Siamo venuti al mondo generati dalle viscere di una civiltà morta (o morente). Di quella civiltà continuiamo a portare i segni, negli occhi, nella voce, nel corpo, nelle mani e soprattutto nella testa, dentro. È così chiaro! Quando facciamo teatro siamo artigiani, contadini, operai. Portiamo in scena noi stessi, con le nostre storie, le nostre esperienze di vita. E la scena è uno spazio intimo e condiviso con gli spettatori. È un grande tavolo attorno al quale ci muoviamo per preparare il cibo che poi mangeremo insieme, i tortelli, il pane…». Attorno a quel tavolo si compie il rito laico e quotidiano del nutrimento. E i gesti, gli sguardi, i suoni e i silenzi si intrecciano alle parole, «le nostre parole di vita, quelle che raccontano i fatti esclusi dai libri di storia. Alto e Basso, Passato e Presente, Grande e Piccolo, Vicino e Lontano, Tragico e Comico si danno appuntamento attorno a quel tavolo per il tempo di uno spettacolo che assomiglia a un pranzo o a una cena che potrebbe essere l’ultima, la prima, oppure soltanto una cena qualsiasi, come in famiglia».

 

mercoledì 16 e giovedì 17 marzo, ore 20 – Teatro Socjale, via Piangipane 153, Piangipane (RA) – posti limitati, la prenotazione è obbligatoria presso Stadera (via Veneto 4, Ravenna) o telefonicamente a Ravenna Teatro tel. 378 3046661 – ingresso unico 15 € – info 0544 36239 \ 333 7605760, biglietteria@ravennateatro.com