Continua fino al prossimo 6 marzo al Museo Luigi Varoli di Cotignola la mostra Novena a cura di Raffaella Zama e Federico Settembrini
La mostra ruota intorno all’acquisizione, importante e identitaria, da parte del Comune di Cotignola, di un dipinto a olio di grande intensità espressiva che raffigura un Cristo portacroce realizzato da Francesco e Bernardino Zaganelli.
L’opera proviene da una collezione privata bolognese e si potrà ammirare in tutto il suo splendore, dopo l’intervento di restauro condotto da Michele Pagani, insieme ad altre due versioni dello stesso soggetto realizzate dagli stessi Zaganelli e ai preziosi interventi di due artisti contemporanei: Franco Pozzi, che esporrà cinque disegni a matita, e Nicola Samorì, che presenterà un dipinto realizzato a olio.
Il titolo “NOVENA”, suggerito da Franco Pozzi, oltre ad alludere a una pratica di preghiera e di meditazione, gioca sulla ricorsività del numero nove, presente anche nel percorso espositivo: nove le versioni conosciute del Cristo portacroce e nove le opere in mostra: tre le versioni del Cristo degli Zaganelli, cinque i disegni di Pozzi, uno il dipinto di Samorì.
Un’occasione straordinaria per celebrare due figure molto apprezzate, della pittura in Romagna tra Quattro e Cinquecento: Francesco e Bernardino Zaganelli. In sé racchiude anche la storia di un ritorno atteso: quello dei due fratelli pittori a Cotignola, loro paese d’origine. Il dipinto, in questo contesto, diventa anche simbolo, punto di partenza e presenza centrale, della futura sezione del Museo Varoli dedicata agli Sforza e ai suoi pittori del Rinascimento.
La tela raffigura Cristo durante la salita al Calvario attraverso un’iconografia molto in voga nel primo decennio del Cinquecento: l’inquadratura stringe sul volto di Cristo, eliminando i dettagli di contorno e dello sfondo, per concentrarsi sugli aspetti più patetici e commoventi, e invitare alla contemplazione del suo sacrificio.
La mostra prevede una seconda sezione in cui gli artisti contemporanei, Franco Pozzi e Nicola Samorì, specchiano questo dipinto in un confronto a distanza, che accoglie e rilancia il suo ritorno a casa.
In esposizione cinque disegni di Franco Pozzi, quasi a salvare e cantare l’amore per il dettaglio e la precisione nordica dei due fratelli. Come perdersi nei particolari di un mondo assimilabile alla dimensione della preghiera, una disciplina di attenzione e ripetizione lenta, che ritornano nel silenzio e mantra della pratica del disegno a matita.
E un dipinto di Nicola Samorì, dove sono ancora il tempo e i fantasmi, e una pittura che contesta e contrasta l’oblio, salvando pezzi di mondo, a ricaricare di senso le immagini. A frugarle e scorticale fino a riaprire la ferita e a farla tornare pulsante, viva. Ombre e figure del passato corrose fino a svelare inciampi e seppellimenti. Regressioni e possibilità future.
La mostra, è accompagnata da una serie di appuntamenti tra visite guidate, laboratori, incontri, proiezioni e convegni dedicati ai due fratelli pittori cotignolesi.
Fino al 6 marzo 2022
Cotignola, Museo Civico Luigi Varoli, Palazzo Sforza, corso Sforza 21. Info & Orari: Novena – museovaroli.it