Materiale resistente_Memoria della memoria. Cesena ricorda le vittime dell’Olocausto

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Il progetto «Materiale resistente_Memoria della memoria», promosso da ALI agenzia per il lavoro immateriale con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e di una rete di Comuni incluso il Comune di Cesena-Assessorato alla Cultura, ha individuato una rosa di artiste e artisti che attraverso linguaggi propri si mettono in dialogo con la storia del Novecento e trattano in chiave contemporanea il tema del “monumento” alla memoria.
In accordo con il Comune di Cesena abbiamo raccolto l’occasione della posa di nove Stolpersteine per riportare in sede pubblica alcune riflessioni che hanno nutrito il progetto. L’urgenza della memoria della resistenza al nazifascismo, delle deportazioni, dei sacrifici in vite umane perdute negli anni della lotta di liberazione si è tradotto nel dopoguerra in cippi, lapidi, sculture, percorsi, memoriali su tutto il territorio della Regione. Accade però che quando ci muoviamo in quei luoghi ci accorgiamo spesso che il trascorrere del tempo ha avuto un effetto di cancellazione e che gli elementi materiali, i monumenti che ne dovrebbero tramandare la memoria sono diventati elementi ordinari del paesaggio. La caratteristica distintiva di Stolpersteine, rispetto a qualunque altro monumento dedicato all’Olocausto, è quella di creare – esattamente nello stesso luogo in cui abitò la vittima dello sterminio dei nazisti e dei loro alleati – quella che allo stesso tempo rappresenta una commemorazione personale e un invito alla riflessione. Il modello di intervento Gunter Demnig è un esempio chiaro della potenza dell’arte: l’artista sposta il concetto di monumento su quello di esperienza e realizza con il proprio progetto la possibilità di attivare una dinamica di partecipazione e di confronto diretto.

Il programma della giornata:
Mercoledì 19 gennaio la posa delle pietre avverrà alle ore 15.00 in Piazza del Popolo alla presenza del Sindaco Enzo Lattuca, dell’Assessore Carlo Verona, del Rabbino capo della comunità ebraica di Ferrara, rav Luciano Meir Caro, e di tutti i cittadini che vorranno prendervi parte.
Alle ore 16.30, nella Sala Sozzi del Palazzo del Ridotto si terrà l’incontro “le pietre della della memoria” organizzato da ALI agenzia per il lavoro immateriale nell’ambito del progetto “Memoria della memoria” parte di Memoria del 900 Regione Emilia-Romagna assessorato Cultura e Paesaggio.
Interverranno:
Francesca Druetti, autrice con Benedetta Rinaldi del volume “Le pietre della memoria” (edizioni People, 2020).
Gino Gianuizzi, docente presso l’Accademia di belle arti di Bologna ideatore e coordinatore del progetto “Memoria della memoria” insieme con Isabella Bordoni e Valentina D’Accardi illustreranno il progetto “Memoria della memoria”.

Il filo della memoria a Cesena passerà da Piazza del Popolo, Corso Ubaldo Comandini e Corso Garibaldi. Sono questi i tre luoghi che a partire da mercoledì 19 gennaio saranno interessati dalla posa e dall’installazione delle nove pietre d’inciampo in memoria delle famiglie ebree arrestate e deportate da Cesena tra il 1943 e il 1944.
A causa dell’incremento dei contagi da Covid-19 in tutta Europa, l’artista Gunter Demnig, padre dell’iniziativa che ad oggi coinvolge 2 mila città e paesi per una totalità di 70 mila pietre posate, non potrà essere presente per installare gli Stolpersteine. Le pietre dunque verranno posate in città dalla squadra tecnica messa a disposizione dal Comune di Cesena.
“Il 19 gennaio – commenta l’Assessore alla Cultura Carlo Verona – sarà una data di grande importanza per la nostra comunità. Inizialmente, prima che la situazione pandemica assumesse contorni nuovamente preoccupanti, l’artista Demnig aveva indicato questa data per la collocazione delle pietre. Abbiamo dunque deciso di procedere in questo giorno a cominciare da Piazza del Popolo e dalla casa un tempo abitata dalla famiglia Saralvo.
Nei giorni a seguire, alla presenza degli studenti e dei loro insegnanti, saranno collocate le altre pietre in prossimità delle abitazioni da cui sono state prelevate le sorelle Forti e Jacchia. Dopo due anni di attesa finalmente abbiamo la possibilità di depositare nel tessuto urbanistico e sociale della nostra città una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. Ogni singola pietra, che riporta il nome della persona arrestata e deportata, l’anno di nascita, giorno e luogo di deportazione, e data di morte, deve essere un motivo di riflessione, ricordo e di dialogo. Un dialogo tra il passato, non così lontano, e il presente, che ci induce a tenere sempre alta l’attenzione rispetto ad ogni forma di discriminazione e di violenza. Il 19 gennaio inoltre – prosegue l’Assessore – daremo avvio alla Settimana della Memoria 2022, proprio in vista del Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio. Anche quest’anno proporremo alla città e alle scuole una ricca programmazione resa possibile grazie all’in tenso lavoro svolto insieme a: Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì Cesena, ERT/Teatro nazionale, Cinema Eliseo, Casa Bufalini e mondo della scuola”.

Da Cesena sono state arrestate, deportate ed assassinate ad Auschwitz nove persone. Si tratta di Anna Forti, nata il 3 novembre 1885, arrestata il 17 dicembre del 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio del 1944. Elda Forti, nata il 7 agosto del 1881, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz, e assassinata il 6 febbraio 1944. Lina Forti, nata il 4 agosto 1883, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Lucia Forti, nata il 20 febbraio 1879, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Diana Jacchia, nata il 21 maggio 1881, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Dina Jacchia, nata il 16 ottobre 1884, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Amalia Levi (in Saralvo), nata il 12 settembre 1893, arrestata e deportata ad Auschwitz, assassinata nel maggio 1944. Mario Saralvo, nato il 19 maggio 1891, arrestato e deportato ad Auschwitz, assassinato il 23 maggio 1944. Giorgio Saralvo, nato il 14 giugno 1915, arrestato e deportato ad Auschwitz, assassinato il 23 maggio 1944. Nello specifico, la famiglia Saralvo è stata prelevata dalla residenza di Piazza del Popolo; le sorelle Jacchia invece dalla loro abitazione di Corso Comandini e le sorelle Forti dalla casa di Corso Garibaldi. Il cognome Saralvo individua una sicura origine sefardita, ma il loro arrivo a Cesena è documentato solo a partire dal 1889. All’epoca della legislazione razzista in Città risiedevano Mario Saralvo (Cesena, 19/05/1891–Auschwitz, 31/05/1944), sua moglie Amalia Levi (Casale Monferrato, 12/09/1893 – 1944) e il loro figlio Giorgio (Cesena, 14/06/1915 – Auschwitz, 31/05/1944). In Piazza Vittorio Emanuele n.17, dove abitavano insieme a Romilde Treves,
madre di Amalia (Casale Monferrato, 02/04/1866), essi avevano un negozio di generi diversi. Arrestati probabilmente nel dicembre 1943 e trasferiti nel carcere “Caterina Sforza” di Forlì, furono deportati ad Auschwitz con il convoglio n. 10 partito da Fossoli il 16 maggio 1944. Nessuno di loro fece ritorno.

19 gennaio 2022

Piazza del Popolo, Cesena ore 15
Sala Sozzi del Palazzo del Ridotto, Cesena, Piazza Almerici, 12  ore 16.30

Per prendere parte all’evento è consigliata la prenotazione: prenotazioni@comune.cesena.fc.it.