“Casa cadente, Bunker, Grande Casa Rosa, Vaporwave Smoke, Albergo, Stadio, Ponte,
Diga sono immagini di indicibile bellezza, soggetti che narrano l’interminabile volontà
dell’uomo di costruire e distruggere, edificare ed abbattere, forse anche l’inarrestabile
determinazione a creare, a ricominciare da zero senza preoccuparsi della memoria di quel
che è stato. I fermo-immagine di Lamberti si preoccupano esattamente di questo: bloccano il tempo, un tempo brevissimo e permettono a chi guarda di sentire tutte le voci di coloro che a quel luogo avevano dato respiro”. Con queste parole si chiude il testo di Maria Letizia Paiato che accompagna in catalogo la mostra “In un tempo brevissimo”, personale di Lucia Lamberti a cura di Sandro Malossini. Mostra che si compone di quindici acquerelli, tecnica utilizzata da anni dall’artista, aventi come tema la demolizione di ecomostri o opere a grande impatto visivo.
“Lucia Lamberti ha attentamente osservato e fissato con leggerezza su carta, la fine di
questi edifici, ripresi nell’attimo della loro demolizione. Grattacieli che scompaiono in nuvole
di polvere, ponti che vengono inghiottiti dal terreno sottostante, stadi che si sgretolano
all’interno di se stessi, dighe che cedono agli esplosivi lasciando all’acqua il suo corso, tutto
per ritrovare, dove possibile, la rinascita o l’essenza della propria natura. I prati, le piante, le colline, l’acqua, tutto quello che la natura ci ha donato e lasciato in eredità può ritornare ad essere, L’uomo che appare sconfitto dal suo stesso operato rinasce con le demolizioni, con la cancellazione di quello che ha edificato, col desiderio di riportare tutto al “livello zero”. Così il curatore della mostra Sandro Malossini, sempre in catalogo, accompagna la
riproduzione delle opere, più numerose rispetto a quelle esposte, ed aggiunge: “… La
necessità di fermare l’attimo è anche una caratteristica del mezzo tecnico che Lucia Lamberti utilizza per comporre le sue opere: l’acquerello. La tecnica compositiva si sposa
così con la rappresentazione, come un click fotografico fissa in un fotogramma, (quindi
tempo-spazio), l’immagine, così l’acquerello lascia traccia di sé senza poter ritornare sui
propri passi a correggere e modificare il segno.”
Lucia Lamberti (Salerno, 1973) si è diplomata al Liceo Artistico della sua città natale e ha
conseguito la laurea in Letteratura Italiana, specializzandosi in filologia e iconologia. Inoltre, ha recitato con la compagnia teatrale Benvenuto-Sanguineti e ha lavorato come
restauratrice negli scavi di Pompei. Le sue opere sono state acquisite nelle collezioni permanenti di Istituzioni italiane e straniere, tra cui TERNA a Roma; il Lentos Museum di Linz in Austria; la Certosa Di San Lorenzo a Padula (SA), la Fondazione Orestiadi di Gibellina (TP). Tra le sedi istituzionali private e pubbliche che hanno esposto il suo lavoro ci sono il MNAC di Bucarest; il Consolato Italiano a Bruxelles; la Fondazione Orestiadi a Gibellina; il Collegium Hungaricum a Berlino; il Kaliningrad Art Museum. Il suo lavoro è stato selezionato per le finali di diversi premi per l’arte contemporanea, tra cui Premio Terna e Premio Lissone. Nel 2007 è stata in residenza presso la Fondazione Orestiadi, nel 2011 presso il Leipzig International Art Programme di Lipsia. Attualmente vive e lavora tra Salerno e Bologna.
Fino al 24 Gennaio 2022
Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna, Bologna, Viale Aldo Moro 50, Info & Orari: lunedì – venerdì 9.00 – 18.00; prenotazione: mail. gabinettopresidenteal@regione.